Francesco Adamoli
Dissertazione sulla 'Filatura della Seta'


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     Di calore non se ne perde punto; ed è tolto il massimo inconveniente che è sempre unito all'avere dei focolari separati. La filanda di Dervio fa concorrenza, pel consumo di combustibile, colle filande a vapore. In essa l'alimentazione dei focolari è facilissima; basta una ragazza sola per tutti. La costruzione, le riparazioni dei banchi sono assai semplici, facile il trasporto e la pulitura. Il metallo impiegato viene danneggiato pochissimo e rimane in lastre commerciabili. Nessun inconveniente per le operaie. Non dubito quindi che tale sistema abbia a diffondersi, essendo pregevolissimo sotto tutti i rapporti.
     Mi resta ora a dire qualche cosa anche del filare, in cui più sentito è il bisogno di radicali mutamenti. Esporrò dapprima alcuni risultati di esperienze istituite sulla filatura, da Robinet, che tolgo dal trattato dell'Alcan sulle materie tessili.
     1° Nella, filatura la seta prova un allungamento proporzionale alla resistenza che essa deve subire per arrivare sull'aspo.
     2° Questo allungamento è tanto più grande quanto più le cause che lo producono sono vicine alla bacinella.
     3° La velocità impressa al cammino della seta contribuisce molto al suo allungamento; il rallentamento all'incontro paralizza in gran parte l'azione degli attriti.
     4° La specie di attrito che ha maggiore influenza è quello dovuto all'incrociamento dei fili.
     5° La seta che non prova alcun attrito ha un titolo che è la somma dei titoli di ciascun filo elementare del bozzolo.
     6° Al contrario la seta che ha subito sfregamento e quindi un allungamento più o meno considerevole, ha un titolo che può essere fino di '/4 della somma di quelli dei bozzoli donde fu tratta.