Trovò inoltre che la semplice incrociatura, presenta maggiori vantaggi della doppia; che la prima, conserva alla seta maggiore solidità, diminuisce le cause di rottura e di accoppiamento o maritaggio, e permette di ottenere un dato titolo con un minore numero di capi, ciò che riduce d'assai le cause di irregolarità aumentando la lucentezza del filo.
Queste osservazioni fatte sugli antichi fili di seta gialla valgano anche per le giapponesi presentemente adoperate.
Ciò che queste non possono sopportare, si è la grande velocità del filo dalla bacinella all'aspo. Infatti essendo assai più deboli delle prime, il minimo intoppo che oppongano al cammino del filo i pezzi che gli vengono hi contatto, esso si rompe, si moltiplicano i nodi, i fili doppii, e si perde moltissimo tempo. Per togliere questi difetti, ed insieme non perdere in produzione diminuendo la velocità, converrà aumentare convenevolmente il numero dei fili lavorati da ciascuna donna.
Molti proposero siffatta modificazione, e varii furono i progetti che già in molti siti si eseguirono. Si lavora in generale a quattro e a cinque capi, ed essendo poco opportuna l'incrociatura di due fili distinti, si introdusse l'altra fatta da ciascun filo con se stesso, ottenuta per mezzo delle tavelle. Con questo metodo è evitato ogni pericolo di maritaggio, tolto l'inconveniente che quando si rompe un filo, si debba arrestarne anche un altro, e il filo acquista un grado maggiore di torsione. Ila il difetto però di rendere pelosa, ossia poco lucida la seta, che coll'altro metodo si ottiene assai brillante e liscia. Ciò si può forse evitare allontanando l'incrociamento dei fili dalla bacinella più dell'usato. Si sentì poco conveniente anche l'uso dei grandi aspi generalmente impiegati, e se ne introdussero invece di piccoli; molti preferirono di adoperare invece di grossi rocchetti metallici, che danno un filo più uniforme e di più facile essiccazione.
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