Nella lotta per acquisire lettori (ed elettori), la forza editoriale delle sinistre, inizialmente ampia, andò indebolendosi di pari passo alla loro esclusione dall'arena politica, in contrapposto all'aumento di potere editoriale delle forze conservatrici. Gli organi di partito delle sinistre erano molto influenti all'interno della propria area politica, mentre quelli cattolici avevano una bassissima diffusione: perciò la DC e i gruppi economici si lanciarono in un'azione di conquista dei mezzi di informazione. (38)
Il PCI investì nella creazione di testate fiancheggiatrici, le più rilevanti delle quali “Milano Sera”. (39) Per quanto riguarda l'area dei quotidiani (oltre alle quattro edizioni dell'organo del Partito comunista, "L'Unità", di cui parleremo approfonditamente nei capitoli successivi), tra il 1948 e il 1949 la stampa comunista venne ulteriormente potenziata: a Roma, il 21 gennaio, comparve il primo numero del quotidiano del mattino "Il Paese" diretto da Tomaso Smith, a cui poi si affiancherà "Paese Sera" nel 1949. (40)
Per quanto riguarda l’editoria di partito, questa si concentrava nelle mani di una piccola casa editrice romana, nata dopo l'armistizio dell'8 settembre sotto la direzione di Carlo Bernari, "La nuova biblioteca", che modificò il proprio nome alcune volte fino a diventare nel 1953 la "Editori Riuniti". (41) La promozione diretta delle iniziative editoriali, invece, non era gestita dal PCI, bensì era prevalentemente demandata a case editrici fiancheggiatrici, tra cui spicca la "Einaudi" di Torino, che porterà avanti operazioni culturali di sostegno alle sinistre e di "avanguardia culturale", mantenendo quale target la borghesia colta italiana. (42)
* * *
(38)
Cfr. P. Murialdi, Dalla Liberazione al centro-sinistra, cit., pp.196-197 e 234-35
(39)
Il quotidiano del pomeriggio sopravvive dal 2 agosto 1945 al 4 novembre 1954 e, dopo un'iniziale fase di lancio
(in cui la veste tetra gli guadagnò il nomignolo di "Cimitero Sera"), guadagnò successo soprattutto grazie alla sua
Terza pagina, diretta da Alfonso Gatto e Mario Bonfantini. In concorrenza soprattutto ideologica con il quotidiano
della sera di Edgardo Sogno "Il Corriere Lombardo", “Paese Sera” verrà scalzato dalla ricomparsa del “Corsera” e
dalla pubblicazione, nel dicembre 1952, de "La Notte" di Nino Nutrizio. (Ibidem).
(40)
“Paese sera” finirà per assorbire “Il Paese” e per essere distribuito anche al Nord dopo il fallimento di "Milano
Sera". Durante la campagna elettorale del 1948 sono inoltre pubblicati dalle sinistre: il giornale elettorale "La
gazzetta di Milano" diretto da Giovanni Titta Rosa, “Il Nuovo Corriere", "L'Ora" di Palermo, mentre "Milano Sera"
viene distribuita anche in Liguria e Piemonte. Per dovere di completezza, elenchiamo anche i quotidiani legati alle
altre forze in campo (esclusa la DC): Unità Socialista, che conta su "Umanità", sui tre quotidiani del Psli e sul
quotidiano di opinione romano "L'Italia socialista" diretto da Aldo Garosci e patrocinato da Ivan Matteo Lombardo;
minor spazio riescono a ritagliarsi i repubblicani e i liberali, che contano su "La Gazzetta del Popolo" di Torino, "Il
Giornale" di Napoli, "La Sicilia" di Catania; l'estrema destra, appoggiata al sud anche dai quotidiani d'informazione,
ha dalla sua parte i due quotidiani qualunquisti e il monarchico "L'Italia nuova". (Ibidem e N. Ajello,
Intellettuali e PCI, cit., p. 63
(41)
La nuova biblioteca
, poi "Edizioni Rinascita" nel 1944, successivamente "Ed. di Cultura sociale" retta da
Ambrogio Daini dal 1947, infine appunto "Editori Riuniti" dal 1953. (N. Ajello, Intellettuali e PCI, cit., p.
70).
(42)
Fondata a Torino da Giulio Einaudi nel 1933, la Casa editrice non mostrerà mai un'adesione totale ai diktat del
Partito, però pubblicherà le opere più rilevanti in ordine alla propaganda del Partito verso l'esterno. Non a caso fu
proprio la Einaudi a pubblicare le opere di A. Gramsci, gli scritti giunti in Italia nel '45, in edizione curata da Felice
Platone, con la supervisione di una commissione voluta da Togliatti stesso e nominata dal Comitato Centrale del
partito.(Ibidem).
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