E' da notarsi che, alla formazione di una rete di contatti e informatori, (13) sono dedicati alcuni paragrafi, in cui si evidenzia la necessità per il corrispondente del contatto diretto e costante con la popolazione, per essere costantemente aggiornato e documentato, ma soprattutto per il suo ruolo di dirigente comunista: dovrà quindi conoscere non solo i fatti, ma occuparsi anche “dei sentimenti, dei bisogni, delle aspirazioni di coloro che vivono vicino a lui". (14)
Tornando alla trattazione delle differenti tipologie di cronaca, si sottolinea il contributo che, quale militante, il giornalista deve fornire anche nella stesura di corrispondenze di cronaca bianca, destinata all'informazione sui problemi comunali, all'epoca ancora insoluti in molte città (acqua, luce, edilizia, strade, servizi pubblici e fognature); il buon giornalista dovrà usare la sua iniziativa per prevenire i problemi e “portare il suo contributo alla politica comunale anche segnalando questi casi e queste lacune tempestivamente". (15) Si richiede un atteggiamento critico "oltre che costruttivo", un resoconto dell'attività degli organismi comunali, in particolare del Consiglio, che non sia passivo. (16)
Poche righe sono spese per la cronaca giudiziaria, a sottolineare il corretto criterio di selezione dei resoconti dei processi - quelli "che presentano un particolare significato politico e umano" - e l'efficacia politica del commento. Il “commento” rende esplicita la “morale” dell'articolo di cronaca, ne svela il ruolo educativo: nella parte del manuale che insegna le modalità di stesura delle corrispondenze, si indica chiaramente che il commento è indispensabile perchè "nessun fatto va semplicemente registrato: il giornale del partito comunista ha sempre un suo punto di vista su ciò che tratta". (17) Il commento dovrà illustrare le cause dei fatti, inquadrarli nel contesto comunale, mettendo in luce i legami con altri problemi, anche relativi alla politica regionale o nazionale e suggerendone la soluzione. Il continuo riferimento alla ricerca della soluzione dei fatti riconduce alla funzione dirigenziale del corrispondente. E’ però nel paragrafo sulla cronaca nera che si concentra l'insegnamento chiave del manuale relativamente al ruolo de “L’Unità”: è essenziale valorizzare la "denuncia delle condizioni in cui l'uomo è ridotto a vivere nella società borghese" e quindi svelare il “retroscena tragico di miseria e disperazione”, per raggiungere l'efficacia giornalistica e soprattutto politica. In questa indicazione è evidente l'intenzione di confezionare un quotidiano innovativo, capace di fornire ai lettori una lettura della realtà attenta agli squilibri sociali, inquadrandola nel suo contesto politico-economico; si tratta di un punto di vista originale rispetto ai giornali tradizionali (18) ed è così che "la cronaca nera diviene allora anche essa politica ". (19)
* * *
(13)
Il ruolo dei ‘contatti’ e degli ‘informatori’ è differenziato: gli informatori sono compagni di partito, pertanto fonti
affidabili e utili anche a misurare le aspirazioni della base del partito. I contatti sono, invece, i responsabili e
dirigenti di organismi istituzionali e politici, nonché i corrispondenti degli altri giornali. L'atteggiamento con i
contatti (visti come nemici, perchè rappresentanti della società borghese o, nel caso dei giornalisti della concorrenza,
perchè al servizio di interessi particolari) deve essere di cortesia "pur senza cedere nulla e senza venir meno alla
(..) funzione di critica” e imponendo "la propria personalità di corrispondenti comunisti, onesti, che si
battono contro ogni errore e contro ogni ingiustizia". (Manuale del corrispondente dell’Unità, cit., pp. 23-24).
(14)
Ibidem, p. 15.
(15)
Ibidem, p. 18.
(16)
Si tenga presente l'importanza attribuita al consiglio comunale dalle amministrazioni comuniste dell’immediato
secondo dopoguerra, come luoghi di formazione civica democratica. (Cfr. Cap.1.2)
(17)
Manuale del corrispondente dell’Unità, cit., p. 26.
(18)
P. Ingrao racconta che il confronto con i giornali “borghesi” sul campo della cronaca nera borghesi era cruciale :
sia per quanto riguardava la tecnica giornalistica (in cui i cronisti dei quotidiani tradizionali erano sicuramente più
esperti), sia per la differente percezione che”L’Unità” aveva della cronaca, ritenendo essenziale introdurvi un'analisi
politica di fondo “uno sguardo, un occhio diverso”. (L. Paolozzi, A. Leiss, Voci dal quotidiano, cit., p. 28).
L’Unità assume pertanto "Un ruolo di denuncia, analisi, controinformazione, che nessun altro giornale – tranne
alcuni rotocalchi -ha saputo o voluto assumersi. (...) Questa funzione informativa originale è il frutto delle scelte
politiche e culturali di Togliatti”. (A. Leiss, La difficile scommessa delL’Unità, cit., p. 32).
(19)
Manuale del corrispondente dell’Unità, cit., pp. 18-19.
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