All’interesse verso il nuovo strumento espressivo, il cinema, si accompagna nella Genova del dopoguerra un sicuro risveglio del teatro. (7) Il pubblico è esiguo, ma non mancano brillanti iniziative, promosse dalle forze intellettuali più vivaci: a sinistra, l’impegno è rivolto in particolare alla creazione di un teatro pubblico - come illustra già nel 1945 un articolo di Giannino Galloni - un teatro municipale, operaio, a base cooperativistica “mezzo di progresso sociale", che rappresenti il superamento "delle filodrammatiche dopolavoristiche e delle compagnie borghesi”. (8) C’è interesse anche verso il teatro sperimentale e di avanguardia, a cui si dedicano l'associazione "Teatro del Circolo" di Aldo Trabucco (9) e la Borsa di Arlecchino guidata da Aldo Trionfo, quest’ultima favorita della Commissione Culturale del PCI genovese.
Nel mare magnum di associazioni nate tra la Liberazione e la metà degli anni Cinquanta, dobbiamo senza dubbio citare quelle promosse o sostenute dalla sinistra locale. Tra queste meritano menzione due associazioni in particolare, perchè orientate ad una promozione culturale a tutto tondo: “L’Isola” e la “Società di cultura”.
L’Isola, (10) sostenuta dal PCI e fondata dal gruppo di intellettuali che nell’ultimo periodo fascista avevano animato le pagine del mensile "Il Barco" (11) - tra cui Umberto Silva e Ivo Chiesa - ebbe il merito di lanciare il dibattito sul rapporto tra teatro e popolo, apportando un contributo decisivo alla formazione del teatro pubblico in Italia. La questione venne sollecitata attraverso la rivista "Sipario" (12) e l'azione dei suoi direttori: Gian Maria Guglielmino e Ivo Chiesa, che nel 1951 fonderà il Teatro Stabile di Genova. Nata come galleria d’arte, “L’Isola” accolse le più interessanti avanguardie, spesso non allineate con l’estetica comunista (13) e ospitò eminenti critici. Successivamente diede vita a un movimento associativo più ampio, le cui attività includevano l’organizzazione di concerti, eventi teatrali, corsi di recitazione. (14)
* * *
(7)
Scrive Paolo Lingua che nel dopoguerra “sorprende il risveglio teatrale genovese”, espresso non solo dai
brevi e significativi esperimenti del teatro d’avanguardia (quali la scuola di recitazione Trabucco e l'iniziativa della
Borsa di Arlecchino) ma anche attraverso la fondazione dello Stabile nel 1951; che diretto dalla metà degli anni
Cinquanta da Ivo Chiesa, intellettuale "di sinistra moderata, di formazione illuminista (...) si servì dei comunisti
senza lasciarsi coinvolgere e senza identificarsi mai nelle loro posizioni e tenne duro con lo schieramento moderato
anche quando industriali, circoli cattolici, ala intransigente della DC (i "lucifrediani"erano forti in quegli anni)
avanzarono proteste inaccettabili" Successo clamoroso avrà lo spettacolo "Uomo e superuomo", diretto da Luigi
Squarzina, che negli anni '60 sarà con Chiesa direttore artistico dello Stabile. Si forma anche una generazione di
attore di calibro nazionale, proprio a Genova. (Cfr. P. Lingua, I genovesi, politica e cultura, cit., p 30).
(8)
Giannino Galloni, Per un teatro popolare, "L'Unità" edizione Liguria, 22 luglio 1945. Inserito nella pagina
domenicale Conoscere la vita, dà il via ad un dibattito che terminerà a metà agosto. Cit. In E. Baiardo, L'identità
nascosta, cit., pp 100-101 e nota p. 132.
(9)
Le recite del "Teatro del Circolo", che ha la durata di una sola stagione del 1950, hanno sede presso la "Scuola di
recitazione Ermete Zacconi, fondata dallo stesso Trabucco, in attività fino agli anni Sessanta. (Ibidem, nota 56 p.
137).
(10)
Cfr. E. Baiardo, L'identità nascosta, cit., pp. 102-103 e nota 20 p. 133. All'Isola partecipavano pittori e
scultori Cherchi, Verzetti, Scanavino, Novaresio, Mesciulam), i critici già nella redazione de "Il Barco" e di "Teatro
per Genova (1944, di Guglielmino e Galloni).La galleria d'arte, nonchè sede dell'associazione, è in via XX
settembre, organizza mostre d’arte contemporanea, esponendo le opere di autori d’avanguardia quali Mafai, Birolli,
Santomaso, Manzù e Fabbri; i concerti si svolgono nei locali di Palazzo Ducale, la scuola di recitazione ha sede in
via Groppallo, gli spettacoli del Teatro sperimentale Luigi Pirandello sono ospitati al teatro Postelegrafonico.
(Ibidem).
(11)
Il Barco. Mensile di politica, letteratura ed arte
(09/1941-04/1943) fu un’ innovativa rivista culturale del Guf
genovese, diretta da Franco Rusconi e Sebastiano Ricciardi. Si occupava prevalentemente di critica letteraria,
teatrale e cinematografica, attraverso saggi di E. Bassano, L. Cortese, S. Ricciardi, G. Galloni, P. Ribulsi, M. Di
Liberto, I.Chiesa, C.Cormagi, T.Cicciarelli. Ne furono pubblicati solo dieci numeri. (Ibidem, pp 99-100 e p.131, nota
2).
(12)
Sipario. Rassegna mensile dello spettacolo
diretta da Ivo Chiesa e Gian Maria Guglielmino, inizia le pubblicazioni
nel maggio 1946. Il comitato di redazione è formato da Enrico Bassano, Giulio Cesare Castello, Enrico Ribulsi,
Luigi Cortese, Enrico Rossetti, Giannino Galloni. La rivista, attenta alle avanguardie europee come l'esistenzialismo
di Sartre, o Camus, è portavoce della battaglia per la nascita di un teatro pbblico e "stabile"; viene pubblicata a
Genova solo fino al febbraio del 1947, poi si trasferisce a Milano, dove apre la sua prima stagione il "Piccolo Teatro
della Città di Milano", pubblico. A Genova il "Teatro Stabile" aprirà i battenti solo nel 1951.(Ibidem pp. 104-105).
(13)
Nel momento della forte polemica tra Togliatti e Vittorini sull'estetica del realismo socialista, l’Isola accoglie il
MAC (Movimento Arte Concreta) nato a Milano nel 1948 per iniziativa del critico Gillo Dorfles e del pittore
Attanasio Soldati, schierato contro il figurativo (per cui invece propendeva Togliatti). A Genova vi aderiscono
Giannetto Fieschi ed Emilio Scanavino, Rocco Borrella e Pino Mesciulam. (Cfr. Cap. 1.1).
(14)
L’Isola promosse anche una scuola di recitazione e il Teatro sperimentale Luigi Pirandello, inoltre permise Ivo
Chiesa di organizzare i primi spettacoli di quello che diventerà il teatro Stabile. L’associazione accoglie inoltre la
ricostituita “Giovane Orchestra Genovese” e organizza concerti: racconta Maria Grazia Pighetti Carbone che nei
locali dell'Isola fu addirittura chiamato a suonare Schonenberg nel 1946, di fronte ad una platea di sette persone.
(Cfr. intervista a M.G.Pighetti Carbone in I protagonisti a Genova, cit., p. 104).
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