Pagina 96 di 156 |
Risulta ampiamente documentato che "L'Unità", in particolare nella sua edizione genovese, si sia occupata delle vicende sindacali, relative alle aziende cittadine, con slancio e coinvolgimento, svolgendo in questo modo la propria missione informativa/propagandistica e offrendo copertura completa alle vertenze e lotte operaie. (75) Sappiamo inoltre che il Partito svolgeva un’opera di penetrazione informativa integrale nei settori della società in cui intendeva estendere il consenso: in quest’ottica promuoveva il reclutamento di corrispondenti di base “in ogni frazione, luogo di lavoro, presso ogni ufficio pubblico o presso ogni organizzazione di massa” e fra di essi attribuiva particolare valore ai corrispondenti di fabbrica: “Questi corrispondenti servono a collegare direttamente L’Unità ai luoghi di produzione (...) coprendo così uno dei settori più importanti del giornale”. (76)
(72)
La "cultura popolare" è definita da Giulio Trevisan "espressione di una civiltà in cui la classe operaia ha
già funzioni egemoniche notevolmente sviluppate (...) In senso più stretto e specifico il termine "cultura popolare"
contiene anche un elemento organizzativo: essa non è solo il complesso delle conoscenze fondamentali ed essenziali
del sapere che caratterizzano l'elevamento politico e culturale delle masse, ma è anche il complesso delle più varie
e diverse attività politico-culturali, attraverso il quale le masse popolari partecipano alla formazione e alla
divulgazione della cultura" (G. Trevisan, Cultura popolare, in "Rinascita", 1, 1944).
|