Deborah Tolomeo
La 'Stampa Rossa' a Genova (1945-1953). Le Carte Adamoli


Pagina 99 di 156       

%


     Si passa quindi a dettagliare le quattro funzioni politiche del giornale: indubbiamente la principale è l’impegno aggregativo della classe operaia e l'elaborazione collettiva del prodotto giornalistico può rappresentare un valido strumento in quest’ottica; quindi la redazione del giornale di fabbrica dovrà ricercare la collaborazione del più ampio numero possibile di lavoratori dei reparti, ma anche costruire attraverso rubriche specifiche legate alla vita di fabbrica un dialogo costante con i lettori/operai (le corrispondenze dai lettori, una terza pagina orientata sul racconto della storia del movimento operaio locale e soprattutto la descrizione della vita dei reparti riferita alle singole personalità dei lavoratori). Per legare i lavoratori al giornale, la redazione dovrebbe anche promuovere iniziative culturali e darne resoconto accogliendo i suggerimenti degli operai stessi. In questo senso la produzione collettiva del bollettino si configurerà come sforzo per :

"imprimere una direzione unitaria d'azione, dare una coscienza di classe anche agli elementi meno sensibili e combattivi, trovando una piattaforma comune che, dalle rivendicazioni economiche agli indirizzi produttivi, alle lotte che interessano la classe nel suo complesso, faccia progredire tutto il movimento". (84)

     Unità dei lavoratori significa anche compattezza nel corso delle vertenze e degli scioperi, a scapito dei rivali politici all’interno della fabbrica: il giornale, agitatore e organizzatore delle lotte, dovrà illustrare e contestualizzare correttamente le lotte politiche e sindacali e condurre una battaglia contro socialdemocratici e democristiani. E' singolare notare come il linguaggio del testo sia semplice e piano, molto neutro, ma si "accenda" in questa parte, sottolineando "l'ipocrisia" e la "demagogia" degli slogan avversari e spingendo i lavoratori anche con un linguaggio fortemente esortativo a rivolgersi "alla coscienza e al modo di pensare del lavoratore socialdemocratico o democristiano, conquistando le sue posizion ideologiche dal di dentro".

* * *

(84) P . Spriano, I giornali di fabbrica in "Società", cit., p. 102.