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Peraltro il mondo intero non tardò a riconsacrare la superiorità del regime aureo rispetto a quello della "moneta regolata”. La prima Conferenza finanziaria internazionale riunitasi a Bruxelles nell'autunno del 1920 e successivamente la Conferenza di Genova della primavera del 1922 furono concluse col pronunziarsi a favore dell'oro. Ma già dal 1918, ancor durante la guerra, mentre il cannone sparava i suoi ultimi colpi, come si esprime il prof. Cabiati nel suo libro "Il ritorno all' ''oro" il Comitato Cunliffe, composto di numerosi esperti in materia finanziaria e monetaria, dopo aver studiato sotto tutti gli aspetti il problema del ritorno della Gran Bretagna alla moneta-oro, con un elaborato e documentato rapporto, si pronunziò a favore di un'attiva politica monetaria basata sull'accumulamento del giallo metallo, per far si che, in seguito ad una rapida deflazione, fosse possibile abolire il corso forzoso dei biglietti della Banca d'Inghilterra e il ritorno della sterlina alla parità aurea. Ma fu solo nell'aprile del 1925 e a prezzo di gravi sacrifici, che il Governo britannico poté ristabilire in parte lo stato monetario di prima della guerra e solo verso la fine del 1928 poté procedere alla unificazione della circolazione fiduciaria britannica. Col ritorno della Gran Bretagna alla moneta-oro, ritorno non perfettamente simile al tipo prebellico in quanto non vi era più libertà di coniazione, il dibattito in favore o contro l'oro poteva considerarsi virtualmente chiuso; con l'adozione del tipo-oro da parte dei due maggiori paesi economici del mondo, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, era indicata la strada da seguire a quei paesi che desideravano assestare la propria moneta. Contemporaneamente altri paesi ristabilivano, sotto l'una o l'altra forma, il tipo-oro. |