Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     Già prima si era avuto il piano di restaurazione monetaria dell'Austria, iniziato sotto gli auspici della Società delle Nazioni nel dicembre del 1922. Questo piano e gli altri che lo seguirono partivano dal concetto fondamentale che una nazione non saprebbe mai riconquistare il suo equilibrio economico senza prima fare ritorno ad una moneta sana, la sola capace di assicurare la maggiore possibile stabilità monetaria e l'equilibrio finanziario. Secondo l'espressione di Sir Henry Strakosch in un rapporto prenotato al Comitato finanziario della Società delle Nazioni nella sessione di giugno 1928 si ritenne la stabilità monetaria indispensabile alla restaurazione economica e conseguentemente all'ordine sociale e alla tranquillità politica. Secondo il rapporto di Sir Strakosch, fin dal 1923 la maggior parte dei paesi del mondo era ritornata alla moneta oro oppure aveva adottato questo metallo come base dei propri sistemi monetari. Più della metà della popolazione del mondo, e cioè circa 944 milioni di abitanti, usavano monete che, in diritto o in fatto, erano legate all'oro, e sopra una popolazione globale dei paesi presi in esame di circa 1.066 milioni, 122 milioni solamente, cioè l'11% erano ancora in uno stato di instabilità monetaria. Tali risultati furono assai notevoli se si pensa che pochi anni prima tutto era ancora incerto, e che insieme con la riforma monetaria si dovettero risolvere numerose questioni di ordine politico e finanziario come le riparazioni di guerra, debiti interalleati, consolidamento dei debiti a breve termine, riforme delle banche di emissione. Questo generale ritorno all'oro fu tanto più sorprendente in quanto esso fu compiuto in tutti i paesi in generale senza interventi internazionali. E' vero che 1e Conferenze di Bruxelles e di Genova avevano raccomandato 1'adozione generale del tipo oro, ma trattavasi di semplici raccomandazioni che non vincolavano alcun paese e sovente formulate in modo troppo generico. Furono dunque i singoli paesi che giudicarono essere la moneta-oro, sotto le sue varie forme, sia pure come ragguaglio, quale la sola capace di assicurare la stabilità monetaria indispensabile. Così dovunque fu ristabilita la moneta a base d'oro, ma i regimi prescelti differivano profondamente da quelli che erano praticati prima della guerra: oggidì la circolazione effettiva di monete di oro è insignificante, laddove prima della guerra era considerevole. In realtà come osservava nel 1929 R. Mackenna "non siamo sulla parità aurea, ma sulla parità del dollaro che determina il valore dell'oro e non l'oro che determina il valore del dollaro". Tornando poi sull'argomento, l'insigne banchiere, nella relazione agli azionisti della "Midland Bank" osservava come il gold standard in funzione nel 1930 fosse "un meccanismo grandemente diverso da quello omonimo del 1844, proprio come la locomotiva che corre tra Londra e Birmingham oggi ha una macchina ben differente da quella che per la prima volta entrò in Birmingham nel 1837". Sono tre i sistemi coi quali si cercano di realizzare i vantaggi di relativa stabilità che si può conseguire con una moneta a base d'oro: