Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     Dal lato monetario il fenomeno più importante provocato dall'alto salario fu di mantenere l'inflazione dei prezzi e di far crescere con ciò lo sbilancio commerciale.
     In questo caso, per salario non s'intende solo quello dell'operaio, ma qualsiasi retribuzione, anzi qualsiasi reddito, interessi del debito pubblico o di debiti privati, stipendi ecc.. Di tutti questi il salario è certo il più importante.
     Le esportazioni, per la nuova ragione monetaria e poi anche per la crisi mondiale, andavano restringendosi mentre le importazioni rimanevano quasi stazionarie, aumentavano anzi in quantità per la caduta dei prezzi mondiali e per il fatto che era rimasto stazionario, ansi realmente accresciuto, il potere di acquisto del popolo inglese.
     Tale fenomeno si può leggere nelle statistiche:

     I salari invece rimasero pressoché costanti nominalmente e quindi crebbero realmente.

     1924 - 100.0 - 1928 - 106.0
     1925 - 100.8 - 1929 - 106.8
     1926 - 103.0 - 1930 - 110.0
     1927 - 105.7 - 1931 - 117.0

     In conclusione dunque, volendo mantenere la parità aurea fissata dalla legge 1925, non vi era altro mezzo che condurre una politica di deflazione dei costi.
     Il fenomeno del crescente squilibrio commerciale e della conseguente debolezza della sterlina derivava appunto dalla mancata adozione di questi provvedimenti.
     Come osservava il Comitato Mac MiIlan, in questo particolarmente il Keynes e il Mac Kenna, una riduzione di salari e di redditi per essere efficace avrebbe dovuto ammontare al 30%. In Italia essa infatti variò dal 35 al 50%, in Germania fu del 3'% circa.