Per sfuggire alle dure necessità si cercarono invece vie traverse. E una si voleva trovare nel protezionismo.
Lo scopo monetario di questo fu sostenuto dal Keynes per la prima volta a rimase come una delle raccomandazioni del Comitato Mac Millan, alternativa quasi alla svalutazione.
Forse anche la proposta del Keynes, se fosse stata subito attuata, avrebbe potuto essere utile a salvare temporaneamente la sterlina. Però poteva considerarsi solo come un provvedimento temporaneo, non come una soluzione definitiva. Era impossibile pretendere di sostenere artificialmente la situazione inglese. Per questo non vi potevano essere che le due alternative o la riduzione dei costi o la svalutazione.
c) Errori di politica bancaria: la politica della Banca d'Inghilterra
La necessaria deflazione dei costi risultava difficilmente raggiungibile con misure dirette. Per rendere veramente effettivo il Gold Standard si doveva perciò ricorrere alla deflazione monetaria.
Questa politica avrebbe recato senza dubbio un grave danno, in quanto avrebbe provocato una caduta di prezzi anteriore alla caduta dei costi, ma avrebbe certamente in un tempo ulteriore forzata la deflazione dei costi e sarebbe riuscita allo scopo di salvare la sterlina.
La politica monetaria e bancaria inglese fu invece guidata da due opposti interessi e da due opposti criteri.
Uno, il principale, era quello di facilitare il credito, cioè inflare; l'altro di difendere la moneta, cioè compiere una politica di deflazione, che doveva culminare in certi momenti con energiche misure restrittive del credito. Dalle combinazione di queste due tendenze risultò la politica della Banca d'Inghilterra.
|