La politica di espansione creditizia non riuscì allo scopo perché, come osservò il Deputato Governatore dalla Banca d'Inghilterra, ogni espansione di credito concessa dalla Banca centrale si ripercuoteva, prima di giungere all'industria, sui vari saggi d'interesse del mercato indebolendoli e provocando un'emigrazione di oro.
Sicché la politica conciliante due interessi contrastanti fu dannosa alla solidità della moneta poiché mentre occorreva compiere una rigida e decisa politica di deflazione monetaria, erano invece adoperate misure momentanee atte ad allontanare il pericolo imminente, ma non a togliere le cause intrinseche della debolezza monetaria.
2) Ciclone finanziario del 1931 e l'abbandono della parità aurea.
In seguito alla nuova fase della crisi mondiale iniziatasi col disastro di Wall Street nel 1929, anche la situazione inglese era andata notevolmente peggiorando.
Il crescente passivo della bilancia commerciale era stato fino allora compensato dalle importazioni invisibili, in modo che la bilancia totale ara risultata attiva. Ma ora per il mancato pagamento del dividendi di industrie straniere con capitale inglese; per la sospensione da parte di alcuni Stati, come il Brasile, nel pagamento dai debiti; per la caduta dei prezzi, che diminuiva l'entità del commercio finanziario di Londra, mentre la crisi ne diminuiva la quantità, con riflesso anche sull'industria dei trasporti marittimi, la bilancia totale stava divenendo realmente passiva.
|