Prese queste limitate misure nel campo del cambi, altra cura del Governo fu di intervenire per regolare il corso dei prezzi e anche qui molto moderatamente. Il 1° ottobre veniva presentato il progetto, discusso poi il 5 ottobre 1931 per autorizzare il Board of Trade, in caso di bisogno, a prendere misure eccezionali per "prevenire irragionevoli aumenti nel prezzo di certi articoli commestibili o bevande". Si trattava quindi di un potere discrezionale con cesso al Board of Trade, che si teneva in continuo contatto con le organizzazioni commerciali. A questo potere non vi fu bisogno di ricorrere, in quanto gli aumenti verificatisi nei prezzi furono quanto mai ragionevoli, anzi al di sotto della aspettativa, non solo mondiale, ma anche inglese.
Notevole importanza ebbe la nuova politica delle tariffe per ridurre lo sbilancio commerciale.
La bilancia commerciale, che aveva segnato sempre un forte passivo, trovava minore compenso nelle importazioni invisibili, di molto diminuite per la crisi. Se la svalutazione poteva presumibilmente aumentare le esportazioni o arrestarne la caduta e ridurre le importazioni, gli effetti peṛ non si potevano veder subito e si giudicava da molti che non sarebbero stati sufficienti, data la gravissima crisi mondiale, che impediva una espansione dalle esportazioni. Per la stabilità della sterlina occorreva che la bilancia del pagamenti non ai chiudesse in passivo o che questo passivo fosse piccolo e quindi facilmente dominabile. A questi timori si deve attribuire l'ispirazione dei primi Abnormal Import Order di carattere eccezionale, miranti a combattere il Dumping estero e sopratutto a restringere quelle importazioni giudicate non necessarie.
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