Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     Questa diminuzione si spiega col fatto che il credito di Lst. 50 milioni negoziato il 1° agosto, scadeva il 31 ottobre. Al 31 ottobre la Banca rinnovò Lst. 30 milioni del vecchio credito per altri tre mesi e ripagò gli altri 20 milioni con Lst. 5 milioni in divise e Lst. 15 milioni in oro.
     La Banca preferì cedere l'oro per non indebolire il cambio della sterlina, in quanto una compera eccessiva di monete estere avrebbe aiutato fortemente l'opera di indebolimento, che già si sarebbe verificato per l'incremento degli affari durante le feste di Natale. Questa è certo una delle ragioni, ma è certo pure che anche la diminuzione della riserva aurea, avrebbe indebolito, come infatti fu, la quotazione della sterlina. Tale cessione di oro era un indice che stava ad indicare come in Inghilterra non vi fosse nessuna fretta di ritornare all'oro.
     Inoltre la politica di controllo del credito da parte della Banca mediante l'open market policy assunse maggior importanza dopo l'abbandono del Gold Standard. Tale politica ebbe cura in principio sopratutto di evitare alcuni fatti formali, che avrebbero potuto far impressione all'estero, come indici di politica inflazionista.
     Infatti cura maggiore della Banca fu di evitare di chiedere al Tesoro il rialzo della circolazione fiduciaria, che già era stata portata da Lst. 260 mil. a Lst. 275 mil. il 1° agosto 1931.
     La Politica della Banca nel primo periodo risulta intesa a salvaguardare il prezzo della sterlina, in quanto un ulteriore ribasso nel suo valore oltre che a disturbare il commercio internazionale, avrebbe potuto condurre ad un rialzo nei prezzi interni e rendere necessario un nuovo aumento di circolazione, iniziando un periodo di inflazione.