Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     Per l'entità e la rapidità della caduta, il collasso dei valori fu senza precedenti. Il giorno 24 ottobre 1929 ben 8.200.000 azioni furono buttate sul mercato alla sola Borsa ufficiale di New York seguite da un altro record di 16.410.000 azioni liquidate in una sola seduta a prezzi sempre più calanti, il 29 dello stesso mese. E' stato calcolato che, nello spazio di poche settimane, il valore dei titoli azionari nelle diverse borse dell'Unione diminuì dell'enorme cifre di 40 miliardi di dollari. In poche sedute il valore medio dei migliori titoli industriali quotati alla Borsa di New York fu tagliato a metà.
     Per comprendere gli effetti di un simile crack finanziario occorre tener presente che mentre nei nostri paesi europei il disastro toccherebbe in un primo tempo solo una parte relativamente piccola della comunità, in America la situazione è molto diversa. Gli Anglo-sassoni non sono per natura popoli tendenti al risparmio, e lo sono naturalmente anche nei paesi nuovi, come l'America. Lo spirito del pioniere che ha creato l'America, non può portare a quei criteri conservativi di amministrazione patrimoniale, che prevalgono nei vecchi europei, ove, il ricostruire eventualmente una fortuna è stato sempre molto difficile. L'investimento del risparmio in titoli azionari è grandemente più diffuso che non da noi. Mentre da noi i piccoli risparmiatori si tengono in generale lontani da ogni investimento che presenti a lor modo di vedere il minimo rischio speculativo, in America succede il contrario. Laggiù gli investimenti a carattere molto conservativo sono il privilegio di capitalisti relativamente forti e poco numerosi. Il bisogno, lo spirito e la febbre del guadagno spingono la massa dei piccoli risparmiatori verso l'investimento speculativo. L'enorme collasso dei valori falciò così maggiormente il piccolo risparmio che non il grande, rovinò la grande massa, assai più. che non i pochi privilegiati.