Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     Questo sistema fiscale aveva il doppio inconveniente di compromettere l'assetto economico della nazione e di non dare allo Stato le entrate sufficienti; infatti dovette ricorrere ai prestiti in proporzioni considerevoli. Un'altra risorsa particolarmente cara alle democrazie socialiste era quella dei monopoli che invadevano sempre più tutti i rami dell'economia nazionale; i proventi però erano sempre insufficienti e i socialisti predicavano l'inflazione: inflazione delle spese pubbliche a favore del proletariato, inflazione delle entrate basate su un sistema fiscale avente per scopo la spogliazione della proprietà privata. I liberali predicavano le teorie opposte ma tutti e due avevano un'unica risultante: il disordine nazionale: "Ubi ordo deficit, nulla pecunia sufficit". Occorreva un governo forte per ristabilire l'ordine sia politico che economico.

3) Avvento del fascismo

     Dal 28 ottobre 1922 l'Italia aveva "un Governo e non un Ministero". Per quanto riguarda la politica economica ricordiamo alcune dichiarazioni del Ministro de'Stefani. Il 30 maggio 1923 dichiarava alla Camera dei deputati: "Il governo ha sopratutto fiducia nel risparmio nazionale; questo non essendo più assorbito dai bisogni dello Stato potrà apportare una nuova prosperità all'agricoltura, all'industria e al commercio". In una conferenza pronunciata poco dopo al teatro della Scala di Milano egli insisteva sulla necessità di liberare il risparmio dalla pressione fiscale: "Una porzione, oggi troppo elevata, dei redditi privati, è stata distratta da quello che è il campo naturale del suo investimento, par essere impiegata nella maniera indicataci dai conti resi dalle amministrazioni pubbliche".