Ma dopo la guerra, una sezione autonoma fu istituita vicino al consorzio con lo scopo di sovvenzionare le imprese industriali senza esigere le garanzie necessarie per le operazioni compiute col consorzio stesso. Essa si procurava i fondi emettendo obbligazioni sul pubblico, ma in definitiva faceva pesare il carico delle sue operazioni sugli istituti di emissione dai quali riscontava i suoi effetti.
Le operazioni di questo organismo aumentavano di molto il volume della circolazione: Nel settembre 1926 i biglietti emessi per riscontare gli effetti della Sezione autonoma ammontavano a 3.381,1 milioni di lire. Se a questa cifra si aggiunge quella di 539,6 milioni, ammontare dei crediti della Banca d'Italia verso il consorzio stesso, si ottiene più della metà dei biglietti emessi per conto del commercio. Infatti la circolazione commerciale ammontava alla stessa data a 7.351,4 milioni e i biglietti emessi in contropartita delle operazioni del consorzio e della sua sezione autonoma ammontavano globalmente a 3.920,7 milioni.
Il risultato di questa situazione ere di compromettere le deflazione voluta dal governo e la solidità finanziaria della banca centrale indispensabile a1 risanamento monetario.
Il decreto del 6 novembre ha soppresso la Sezione speciale autonoma di questo consorzio e ha creato un istituto incaricato di liquidare le imprese insolvibili sovvenzionate dall'organismo abolito.
Da questo provvedimento è risultata una contrazione e sopratutto un serio risanamento della circolazione. Difatti mentre i biglietti emessi in contropartita delle operazioni della Sezione speciale autonoma del C.S.V.I. si elevavano in settembre a 3.381 milioni, gli anticipi della banca all'istituto di liquidazione erano:
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