Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     in milioni di lire
     nel dicembre 1926 2.659,9
     1927 1.433,8
     1928 1.160
     1929 851,4
     1930 626,2
     1931 1.540,8 (*)
     1932 1.616,7

     (*) questo brusco aumento è dovuto al fatto che l'Istituto fu incaricato di assicurare il rimborso almeno parziale ai creditori di altre imprese oltre quelle sovvenzionate dalla Sezione Autonoma del C.S.V.I.

     Il riassetto monetario era basato sui principi classici dell'economia. Ora per raggiungerlo occorreva attirare oro nelle casse dell'Istituto di emissione in modo da poter stabilire fra la lira e l'oro un rapporto analogo a quelle che si stabiliva tra il volume della circolazione e quello del beni oggetto di scambio.

2) Aumento della riserva

     I movimenti della copertura delle emissioni monetarie sono la risultante di un certo numero di condizioni economiche. L'oro e le divise straniere non si trasferiscono da un paese ad un altro a piacimento d'una politica più o meno avida, ma si dirigono verso una nazione o a titolo di pagamento o in cerca d'investimento.
     Così per attirarli bisogna assicurarsi una posizione creditrice oppure offrire degli investimenti sicuri e produttivi al risparmio internazionale. Se si eliminano certi movimenti artificiali di speculazione si può affermare che la stabilità di una moneta è il riflesso della situazione economica del paese.
     Tuttavia alcune condizioni tecniche sono necessariamente richieste quando si tratta, non di salvaguardare, ma di riguadagnare una parità monetaria.
     Il governo fascista si propose dunque il assicurare all'economia nazionale una posizione creditrice sul mercato mondiale. Si rivolse al credito internazionale per raggiungere il volume di riserve necessario alla garanzia della circolazione monetaria, ma provocato dalle manovre della finanza internazionale che determinò parecchie riprese di panico, dovette rivolgersi contro la speculazione.