a) Miglioramento nella bilancia dei conti
Il Governo fascista migliorò la bilancia internazionale sviluppando la produzione, provocando una riduzione dei prezzi di costo ed attuando una opportuna politica commerciale.
L'aumento della produzione nazionale fu uno dei principali obbiettivi che il nuovo governo si propose di raggiungere. Il Ministro de'Stefani liberando il risparmio dalla pressione fiscale, ne aveva attirato gran parte in Italia, che non mancò di investirsi nelle imprese nazionali. Da questo afflusso risultò un ribasso nella remunerazione del capitale, determinando così un ribasso nel costo di produzione.
Un altro elemento essenziale del costo di produzione fu oggetto di una leggera riduzione. I salari che erano stati mantenuti ad un'altezza abusiva in confronto delle possibilità economiche della nazione subirono un ribasso progressivo. Tutto ciò contribuì a favorire le nostre esportazioni.
Lo sviluppo della produzione rese necessario un approvvigionamento in materie prime che l'Italia poteva procurarsi soltanto all'estero; l'aumento delle importazioni fu però accompagnato da un maggiore aumento dell'esportazioni ed il deficit si trovò finalmente ridotto.
A tele esito concorsero altri fattori: i trattati di commercio stipulati con le varie nazioni aprirono nuovi mercati ai nostri prodotti, e la prosperità della nostra marina mercantile.
Presentiamo le statistiche del commercio estero dell'Italia dal 1922 al 1924:
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