Per il riassetto monetario l'Italia ha utilizzato queste tre specie di prestiti.
Vi fu anzitutto la formazione di un nuovo consorzio fra le tre banche di emissione in vista di contrattare un prestito presso la Banca Morgan. Il consorzio, presieduto dal direttore della Banca d'Italia, ebbe così a sua disposizione 50 milioni di dollari-oro e di divise-oro allo scopo di controllare e di regolare la stabilità della lira nel corso dei cambi. Gli istituti di emissione ottennero in tal modo un rafforzamento delle loro riserve, mentre avevano la possibilità dì farsi compratori della divisa nazionale nel caso in cui questa, in balìa ad una speculazione al ribasso, avesse avuto bisogno dì un subitaneo sostegno.
Da sua parte lo Stato doveva emettere un prestito per mezzo della Banca Morgan; ma prima si propose dì rinsaldare il suo credito compromesso dalla incertezza che continuava a regnare nel riguardi del debiti di guerra. Prima cura quindi del Ministro Volpi fu di intraprendere delle negoziazioni con l'Inghilterra e l'America per raggiungere un accordo amichevole indispensabile al credito nazionale. Si ebbero quindi l'accordo italo-americano di Washington del 14 novembre 1925 (1) e l'accordo italo-inglese di Londra del 24 gennajo 1926. (2) Con questi accordi fu de terminato l'ammontare del debito italiano come pure furono stabilite le modalità del rimborso. Questo era effettuato con versamenti minimi durante i primi anni e progressivamente più alti negli anni successivi. I detti accordi ebbero il duplice vantaggio di permettere al governo la esatta previsione dei carichi derivanti dai debiti di guerra e di mostrare al mondo che l'Italia era capace di prendere degli impegni di lunga durata e dì ispirare fiducia alle due più grandi potenze finanziarie del mondo.
* * *
(1)
) Ai termini dell'accordo di Washington approvato dalla Legge italiana del 14 febbraio 1926 il debito dell'Italia è fissato a 2.042 milioni di dollari pagabili in 62 anni. Le prime cinque annualità previste erano di 5 milioni di dollari, poi esse si sarebbero progressivamente elevate sino a 79,4 milioni. I primi cinque anni non era dovuto nessun interesse; poi un interesse dell' 1% aumentandosi progressivamente si no al 2% nel 1980.
(2)
) Ai termini dell'accordo di Londra, ugualmente approvato dalla Legge del 14 febbraio 1926, l'ammontare del debito italiano era fissato a 610.840.000 sterline pagabili: due milioni l'anno in corso, quattro milioni i due anni seguenti, quattro milioni e 250 mila i quattro anni seguenti ancora ad infine 49.500.000 sino al 1986-87 e 2.500.000 nel 1987-88.
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