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Durante l'inverno 1926-27, l'Italia s'incamminò sulla via più serrata della deflazione e si produsse una crisi di adattamento. Il rialzo della lira e la contrazione monetaria erano state troppo rapide; l'economia nazionale non ne seguiva il movimento ed era disorientata. Il governo dovette fare macchina indietro e fece sapere che si sarebbe opposto ad un nuovo rialzo della divisa. Il corso dei cambi, allora, che aveva registrato una ripresa progressiva della divisa italiana sino al giugno 1927, segnò un leggero ribasso in luglio. Il tasso raggiunto in quel momento rimase stabile sino a dicembre, epoca nella quale fu legalmente stabilizzato.
La stabilizzazione legale fu attuata col decreto-legge del 21 dicembre 1927. Come tutti gli atti legislativi di stabilizzazione presi in seguito ad una inflazione prolungata, il decreto-legge del 21 dicembre contiene due ordini di disposizioni concernenti il nuovo regime monetario e il regolamento definitivo degli anticipi fatti dalla Banca centrale allo Stato. |