Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     Durante l'inverno 1926-27, l'Italia s'incamminò sulla via più serrata della deflazione e si produsse una crisi di adattamento. Il rialzo della lira e la contrazione monetaria erano state troppo rapide; l'economia nazionale non ne seguiva il movimento ed era disorientata. Il governo dovette fare macchina indietro e fece sapere che si sarebbe opposto ad un nuovo rialzo della divisa. Il corso dei cambi, allora, che aveva registrato una ripresa progressiva della divisa italiana sino al giugno 1927, segnò un leggero ribasso in luglio. Il tasso raggiunto in quel momento rimase stabile sino a dicembre, epoca nella quale fu legalmente stabilizzato.
     Dal settembre 1925 al maggio 1926 i riporti di lire effettuati dal Tesoro avevano mantenuto la lira alla parità seguente: lira sterlina 120; dollaro 24,80; franco svizz. 642,93. Fino al discorso di Pesaro la caduta della lira s'accentuava, a partire dall'agosto 1926 una ripresa si sviluppò sino al luglio 1927. A partire da questo mese la lira si mantenne presso a poco stabile. Ecco le medie mensili dei corsi della lira sterlina, del dollaro e del franco svizzero espressi in lire, dal maggio 1926 alla stabilizzazione legale.



b) La legge di stabilizzazione e le sue clausole

     La stabilizzazione legale fu attuata col decreto-legge del 21 dicembre 1927. Come tutti gli atti legislativi di stabilizzazione presi in seguito ad una inflazione prolungata, il decreto-legge del 21 dicembre contiene due ordini di disposizioni concernenti il nuovo regime monetario e il regolamento definitivo degli anticipi fatti dalla Banca centrale allo Stato.