All'indomani il commissario della Confederazione del Commercio trasmetteva le sue direttive ai presidenti delle federazioni provinciali. Questi d'accordo con i consigli provinciali dell'economia corporativa erano impegnati di prendere i provvedimenti immediati per effettuare progressivamente una riduzione del 10% sui prezzi in vigore il 13 aprile. Inoltre per assicurare l'obbedienza a queste decisioni, un ufficio-reclami fu istituito presso le federazioni provinciali con il compito di ricevere la proteste a le denunce dei privati contro commercianti recalcitranti. Davanti a tali provvedimenti molti commercianti affissavano fin dal 16 aprile "In ossequio alle direttive del Governo, sconto 5%” ed effettivamente cedevano i loro articoli con la riduzione annunciata. Cosi dall'aprile al giugno, l'indice generale dei prezzi al minuto passò da 386,6 a 364,2 accusando un ribasso del 5,8%.
Dai dati dell'Ufficio centrale italiano di statistica, confrontando la media degli indici del costo della vita e ponendo uguale a 100 i prezzi nel gennaio 1927, risultava che i prezzi delle merci necessarie al sostenimento celle vita si erano abbassati da 100, gennaio 1927 a 69,07 luglio 1934 cioè i detti prezzi avevano subito una riduzione del 30,93%.
Ora vogliamo mettere in evidenza la logica con la quale fu condotta la campagna di rivalutazione economica della lira e della deflazione dei prezzi.
Per primi furono diminuiti i costi di produzione. Ne risultò un impoverimento immediato degli agenti della produzione le cui remunerazioni costituivano il costo di essa: incontestabilmente la classe operaia fu colpita e durante i primi anni di rivalutazione, il suo potere d'acquisto subì una diminuzione. Però la sua situazione venne poi migliorando. Difatti e partire dal 1927 secondo le federazioni operale i salari nominali sarebbero ribassati dal 25 al 30% e secondo la Confederazione dell'industria soltanto del 12%. Anche accettando l'ipotesi più sfavorevole, i salari reali avrebbero subito un leggero aumento poiché i prezzi delle merci costituenti il costo della vita si abbassarono di circa il 31%.
Tuttavia sino al 1934 l'equilibrio dei prezzi non era ancora raggiunto.
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