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Mentre il governo procedeva alla rivalutazione economica della moneta, la sua opera fu minacciata dalla crisi. I fallimenti si moltiplicarono causando la disoccupazione. La chiusura delle frontiere e gli ostacoli alla circolazione internazionale dei beni nacquero considerevolmente al commercio italiano. Le sue esportazioni si contrassero e il deficit della bilancia dei conti minacciava di premere sulla riserva metallica della Banca d'Italia. Infine il bilancio dello Stato, sollecitato da interventi molteplici, che non poteva sempre rifiutare andò incontro a dei deficit sempre più crescenti. Ciò fece riapparire i pericoli di una inflazione monetaria destinata a sopperire ai bisogni che lo Stato non poteva soddisfare con le risorse normali. |