Per quanto riguarda i contratti collettivi, la fretta e l'imprecisione con cui furono elaborati diedero luogo in seguito a nuove controversie e a nuovi scioperi spesso accompagnati dalla occupazione o rioccupazione delle fabbriche. In molti casi gli operai considerano i contratti immutabili soltanto per i datori di lavoro, mentre si riservano per parte loro il diritto di rimetterne in discussione le clausole, specialmente quelle salariali, accampando nuovi aumenti del costo della vita o con altri pretesti. Da ciò uno stillicidio di scioperi parziali e di agitazioni che l'arbitrato governativo - ufficioso e non legalmente obbligatorio - quasi sempre perviene a far cessare soltanto quando sia favorevole agli operai.
Non è cosa agevole valutare l'incidenza effettiva delle Leggi sociali tanto sui prezzi quanto nel complesso della economia francese.
II semplice esame delle statistiche non basta poiché a determinarle concorre un insieme di fenomeni principali e secondari.
Per esempio, per quanto riguarda la produzione industriale interna, l'offerta è stata improvvisamente inaridita dagli scioperi e i prezzi degli oggetti fabbricati sono aumentati in conseguenza. I prezzi sono aumentati inoltre perché produttori, e talvolta i venditori al minuto, si sono rifiutati di attingere nei loro depositi per l'impossibilità di prevedere il livello che potrà raggiungere fra qualche settimana o fra qualche mese il costo di produzione delle varie mercanzie e per non mettersi quindi nella situazione di dover vendere oggi delle merci ad un dato prezzo e dover comperare domani la stessa marca od altre merci ad un prezzo comparativamente superiora; infine perché la piega degli avvenimenti sociali e politici incitava i produttori alla prudenza.
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