Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     Quando lo Stato regola esso volta per volta quali sono le classi che devono pagare, si impantana in un metodo di cui gli è impossibile prevedere il costo e lo sbocco.
     Adotta delle ideologie di cui l'economia nazionale sostiene le spese, senza essere in grado di misurarne e di determinarne il rendimento, per natura e per quantità. Ciò perché, ad ogni sua azione, corrisponde una reazione diversa degli altri Stati coi quali esso ha contatti: reazione che quindi esso non è in grado di anticipare.
     Concludendo gli allineamenti saranno un fatto se si lasceranno operare: saranno un gioco d'azzardo, se ogni paese vorrà regolamentarli secondo vedute proprie, non ispirate esclusivamente al concetto economico, che è quello della utilità massima economica. Intendendo con questo termine il massimo di utilità quale viene concepito, ognuno per conto proprio e sotto la sua esclusiva responsabilità da quanti a loro rischio e pericolo operano nel campo economico.

     Importa molto in questi momenti non lasciarsi attirare dal miraggio di facili illusioni.
     Dopo il salto delle valute principali del mondo nel settembre-ottobre del 1936, si sono notati i due fenomeni di una ripresa dell'attività industriale nei maggiori paesi, accompagnata - o preceduta - da un marcato elevamento dei prezzi. E se ne sono tratti da autorevoli riviste estere immediatamente dei pronostici ottimisti.
     Se gli "allineamenti” funzioneranno, col ripristino di quelle misure che qui abbiamo visto essere la condizione necessaria e sufficiente per dare a quella parola un significato economico, il miglioramento generale dell'economia mondiale sarà una conseguenza sicura.