Giuseppe Di Febo
Psicopedagogia dell'umorismo


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     Martin Grotjahn, uno dei teorici dell'umorismo d'orientamento psicoanalitico scrive: "L'educazione attraverso il riso non è ancora stata seriamente sperimentata. Incoraggerebbe l'irriverenza e porterebbe ad uno spirito democratico nelle giovani generazioni, in un modo per il quale non siamo ancora preparati" (20). Abbiamo tendenza a vedere l'educazione come una cosa seria e l'umorismo come qualcosa che trasforma questo "serio" in ridicolo.
     Se l'educazione è una cosa "seria", anche l'apprendimento lo è. Per questa ragione lo stereotipo dell'insegnante severo che spiega con gravità le sue lezioni è molto più frequente di quello che a volte prende le cose alla leggera e a volte sa cogliere il lato comico degli argomenti che affronta.
     Sono soprattutto due i campi che costituiscono l'oggetto delle indagini sperimentali che riguardano le influenze dell'umorismo sull'apprendimento: la pubblicità e il cambiamento degli atteggiamenti.
     La pubblicità è un campo che avrebbe dovuto incoraggiare un gran numero di ricerche sull'influenza dell'umorismo. Coloro che si occupano di pubblicità svolgono in qualche modo un insegnamento e si aspettano che noi - il pubblico - apprendiamo qualcosa. L'apprendimento che mirano a produrre è un cambiamento nella nostra condotta che si manifesterà nel nostro comportamento di consumatori. Visto che la pubblicità ha un obiettivo materiale - vendere i prodotti -, ha a sua disposizione un budget notevole. Una parte di questo budget viene utilizzata per la ricerca, ma sfortunatamente vengono pubblicati pochi risultati.