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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Adamo
   25
   tionis aDeo cum Anima prima concreatam fuisse; dico autem formavi, et quantum ad rerum vocabula, et quantum ad' vocabulorum con-structionem, et quantum ad constructionis prolationem, qua quidem forma omnis lingua loquentium uteretur, nisi culpa prsesumptionis human® dissipata fuisset.... Hac forma locutionis locutus est Adam, hac forma locuti sunt omnes posteri ejus usque ad ffidificationem turris Babel, quffi turris confusionis interpretatur ; hac formam locutionis hereditati sunt filii Heber, qui ab eo dicti sunt Hebraei. Iis solis post confusionem remansit, ut Redemptor noster, qui ex illis oriturus erat secundum humanitatem, non lingua confusionis, sed grati® frueretur. Fuit ergo Hebraicum idioma id, quod primi Loquentis labia fabricaverunt. » - 2. Par. xxvi, 124 e seg. : « La lingua ch'io parlai fu tutta spenta Innanzi assai eh'all'ovra inconsumabile Fosse la gente di Nembrot attenta, » cioè, la lingua parlata da Adamo fu tutta spenta lungo tempo prima della confusione babilonica. Il voler metter d'accordo queste due risposte contraddienti (Giuliani, Opp. lat. di D. i, 98 e seg.) è fatica gettata (cfr. Comm. Lips. in, 714). Cfr. linguaggio.
   6. 11 peccato di Adamo. Sedotto da Satana per invidia (Par. ix, 129) e dalla propria superbia (Par. vìi, 25), che « Non sofferse di stare sotto alcun velo » (Purg. xxix, 27), il primo uomo peccò, e, « Dannando sè, dannò tutta sua prole » (Par. vii, 27). Il suo peccato consiste non già nel gustare del frutto proibito, ma nella trasgressione del divin precetto; fu dunque un peccato di disubbidienza e insieme di superbia (Par. xxvr, 115-117; cfr. Thorn. Aq. Sum. th. il, li, 9, 163, art. 1 ad 1 : « Primum autem, quod inordinate voluit, fuit propria excellentia, et ideo inobedientia in eo causata fuit ex superbia »).
   7. Conseguenze del primo peccato. Per lo peccato dei primi parenti l'Immanità perdette il terrestre Paradiso (Purg. xxix, 28 e seg.); tutti i suoi discendenti peccarono in Adamo (Par. vii, 85), ond'egli fu causa e radice della dannazione di tutti i suoi discendenti (Par. vii, 27), e della depravazione dell' umana natura (De Mori. n, 12), onde il Cielo sarebbe eternamente chiuso all'uomo (Purg. x, 36), se Cristo non lo avesse aperto (Par. xxm, 38). Adamo stesso, oltre all'essere discacciato dal Paradiso terrestre,fu punito col dover sospirare 4302 anni nel limbo la pace del Paradiso, dopo aver vissuto 930 anni sulla terra (Par. xxvi, 118 e seg.). Tratto da Cristo dal limbo (Inf. iv, 55), Adamo ottenne nel Cielo Empireo il suo posto alla sinistra della B. Vergine, « propinquissimo ad Augusta » (Par. xxxii, 118-123).
   8. Adamo è figura dell'umanità, onde quel d'Adamo (Purg. ix, 10) vale II corpo umano.