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LA MOGLIE DI HE1XE.
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al marito, due volte la settimana, dalla città vicina; e moltissimi gliene abbisognavano per i gravi suoi studi, di modo che fu necessario infine portarli dentro e fuori della fortezza in una gran cassa. Questa le prime volte fu dalle sentinelle diligentemente perquisita; ma trovando sempre che non v' era altro che libri (fra i quali molti della setta Arminiana), e biancheria, cessarono dal porvi attenzione, e fu lasciata andare e venire come cosa solita e non pericolosa. Allora venne alla moglie di Grozio il pensiero di liberare con questa cassa il marito ; e un giorno lo indusse a cliiuaervisi dentro, invece dei libri che si dovevano portar via. Quando i due soldati, destinati a trasportarla, se la recarono sulle spalle (e questa volta la sentirono tanto più pesante), uno di essi disse scherzando : « Qh che vi sia dentro l'Armi-niano medesimo ! » Ma la donna prontamente rispose : « Pesa forse più per esservi dentro libri arminiani. » La cassa giunse a Gorcum sana e salva ; il prigioniero si trovò libero, e, varcati i confini, entrò nel Brabante, d: onde si portò in Francia, e colà la moglie potè raggiungerlo.
I pericoli e i dolori sono la pietra di paragone della vita maritale ; mettono in evidenza la realtà dei caratteri, e spesso giovano a stringere maggiormente l'unione dei coniugi. Possono anche essere origine della più pura felicità. Una vita sempre egualmente contenta e fortunata, non è propizia nè all' uomo nè alla donna. Quando ad Heine morì la moglie, si diede a considerare quale grande perdita questa era per lui. Avevano insieme conosciuta la povertà, e combattutala confortandosi scambievolmente ; ed ora il suo più gran dolore era che gli fosse stata tolta proprio quando la fortuna cominciava a mostrarglisi amica. « Ahimè! (egli esclama) che fra le mie pene io debba contare anche 1' amor suo, il più forte, il più sincero che mai ardesse in cuore di donna; un amore che mi faceva il più felice dei mortali, ma che doveva essermi anche origine di mille af-