48
Parte Seconda — Alta Italia.
pezzi più rari all'uopo preparali e conservali: sale speciali pei fanciulli, le malattie esantematiche e contagiose, sifililiclie, per gli idrofohi, ecc.: una infermeria pei cronici mantenuti dai Comuni, sale ili servizio pei medici, infermieri, hihliotcca, ecc. In un riparto speciale dell'antico convento dei Minori Osservanti erano custoditi i pazzi, iu ««mero di circa 120. Ma l'ereziunr del \lariicomio provinciale e l'obbligo fatto dalle leggi moderne alle provincie di provvedere al ritiro ed al mantenimento dei loro dementi poveri, hanno tolto questa vicinanza, non sempre gradevole, asjli altri ammalati ed avvantaggiate assai le condizioni generali dell'ospedale., colla maggior latitudine lasciata atte infermerie ed ai servizi.
I.'altro compartimento del pio Istituto che serve al ricovero dello donne interine, come, gli uii« economici ed amminisfasfivi staio compresi nel locale dell'antico ospedale propriamente del lo, fuiiii,-inte la fronte meridionale dell'attuale edilìzio. \i sono infermerie per febbricitanti, pei inalatili] modiche, e chirurgiche, per malattie contagiose, riparti di maternità e ginecologici, infermerie per le croniche, locale per le convalescenti, ecc.
Il patrimonio dell'Ospedale Maggiorodi (Ire-mona, secondo 1 inventario generale fatto nel 18 Ì7, fu valutato ad austriache liie OJI'11,952.22, quasi un quinto del patrimonio dell'I 'spedale Maggiore di Milano valutato allora m 1(1 milioni di lire ali-triache. Il patrimonio attuali dell'Ospedale Maggiore di Cremona è vallitelo in lire italiane 5,7 i'.),:i22 con un reddito lordo di lire i'.l'J,550.:);!.
Ospedale lipdanì Dati o lalrlienrlralellì — Nella parte settentrionale della città, non lungi dal pubblico passeggio delle mura, sorge il palazzo già All'aitati Magio, poi Ugo la ni Dati, sede, attualmente, magnifica, d'un ospedale sotto il governo della corporazione religiosa ospitalicra ilei l'atehcnofralolli
Onesto palazzo fu costruito a spese del facoltoso patrizio cremonese Cian Cario- Affollati nrl-I anno I5(>1. Si ritiene dal heeiiardi, e da altri storici cremonesi ne sia stalo architetto il celebre Francesco Daltoro, detto il l'h-mfoco. I , sebbene non sia scevro di mende, il suo grandioso imponente aspetto rivela la concezione d'un artista esperto e ili buon gusto, se non di genio snpe-liore. La facciata si presenta con due ordini sovrapposti, il dorico ed il corinzio, senza passare per l'intermedio jonieo: ed è questo il maggiore appunto che i classicisti fanno all'opera del Ilattoni — ammesso che questo valente artisti sia I architetto dell edilìzio— come gli rimproverano il cornicione, invero troppo sporgente, che Io divide iu due. Ciò non toglie, clic, nel comidesso, qneslo palazzo non si presenti con molla inipo nenza ed tiri certo gusto, e che non vada a buon
diritto annoveralo fra i più cospicui edilìzi della città. Nell'interno mostra un grande cortile, sboccante in un vasto e verdeggiante giardino; ma, sua caratteristica principale, è lo scalone che si può dire un vero trionfo dell'arie barocca, nella sua più completa espressione. Ne fu autore nella seconda metà del secolo scorso, proprio quando l'arte barocca, tralignata nel futile rococò era ridotta agli ultimi anelili, l'architetto cremonese Arrighi, il quale, nell'uso smoderato dei marmi lucidi colorati e variegati, nelle colonne e nei pilastri a pancia, nelle capricciose balaustre, in tutti gli arzigogoli dell'ornamentazione vi addensò quanto di più strano, di più vieto l'arte barocca aveva saputo concepire, e formandone un complesso assai discutibile in linea d'arte, ma di e Ile Ito immediato, e diremmo quasi sbalorditivo.
Nel giugno del I82t> la marchesa Vntonìa l golani Dati ultima proprietaria del palazzo, entrando nelle intenzioni già espresse dal premorto marito che l'aveva istituita erede universale del pingue suo patrimonio, lasciava con suo testamento delli 17 di quel mese, erede universale la Casa ospitaliera dei Fatcbeurfratolli, già esistente in quelle vicinanze a condizione clic ampliassero il locale primitivo della Incoronata, od imo nuovo ne erigessero, capace di tanti infermi quanti sene potevano mantenere col reddito netto della sua sostanza. I'e.r questa fortunata combinazione 1 antico palazzo degli All'aitati e poscia dei Dati, venne tramutato iu uu ospedale non appena la munifica lestalriee fu morta, e la corporazione ospitaliera restava in possesso della cospicua eredita. \ completa esecuzione della volontà della teslatrice, nel 18U8 furono demolite ambe le attigue case e sotto la direzione dell 'architetto Carlo Vistoli si aggregò all'esistente palazzo un nuovo edifiz.io, formandone un solo corpo di fabbrica capace ili oltre cento letti, con tutti gli inerenti servizi, compreso iin'aiiihu-lanza medica per le visite -giornaliere al piano terreno, la farmacia, i locali d'amministrazione, ili servizio e per il personale degli infermieri. Iu uu colle nuove infoi mei h venne costrutla dallo stesso arrhiletlo Visitili una nuova chiesa perii servizio interno dell'ospedale, dedicata alla \ ergine Incoronata. E di archili-I ti ira elegante di ordine corinzio, con una slanciala cupola dipinti a fresco dal cremonese Antonio tiaspari. L*Jt!ta:ff maggiore, ni marmo di Carrara, ha buone sculture del Calli, milanese, e su un altare minore a sinistra vodesi la statua dell' Immacn-latu, opera pregiala del Selerniii, rinomato scultore cremonese, in auge verso la metà del nostro secolo ed autore del grandioso mezzorilievo adornante il frontone della chiesa di Sant'Agata, rappresentante il Martirio ili quella santa, e ritenuto per il suo capolavoro.
11 patrimoni» dell'ospedale Ugolani-Dali è valutalo in circa 5 milioni e mezzo di lire italiane,