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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Salerno
   3-27
   in cui si versa, già abbinino fatto cenno nell'introduzione alla provincia di Salerno. Nonostante la prossimità di questi due. tinnii l'aria è salubre a Contursi, il quale gode di una mite temperatura e di 1111 orizzonte non meno ampio che variato, circoscritto in lontananza dai monti e dal golfo di Agropoli, nel circondario di Vallo della Lucania.
   É il miglior punto di partenza per visitar la parte superiore della valle del Sole il quale ha la sua sorgente a posole donde sgorga abbondante dalle rupi calcaree del monte Cervialto (1810 111.). Vi sono vetture di corrispondenza al treno diretto del mattino per Calabritto, Laviano, Capasele e Teora.
   Acque minerali. — Contorsi va rinomato per le sue acque minerali frequentate durante la stagione estiva dagli abitanti (lidie Provincie di Salerno, Avellino e Potenza in numero di circa tremila accorrenti allo stabilimento dei Lagni. Due sorgenti acidule; due acidule solforose; quattro saline solfuree-ferruginose. Le acidule sono specialmente usate per bevanda, nelle affezioni croniche delle vie orinarie; le altre si usano come purganti, aperitive ed antierpetiche. limoniate anche le acque termoininerali solforose e ferruginose.
   Cenni starici. — Contursi sorge poco lungi dal luogo ov'era Saginaria e, secondo Antonio Pepe, derivò il nome da Orso conte di Conza (Conlursi) il quale si recò, nell'Sii', in aiuto di Siginolfo, principe di Salerno, contro Radelchi duca di Benevento. Fu quindi 1111 fendo successivo dei Contorse, dei Sanseverino, dei Pepe, dei Gesualdo e dei Parisani-Bonanni.
   Uomini illustri. Vi nacquero i seguenti : Antonio riperone, che scrisse un trattato: De omni vero officio; Francesco Romano, filosofo, medico e scrittore di grido; Paolo Romanci valente giurisperito che scrisse pel primo intorno alle pensioni ecclesiastiche e Doinizio Brusanio del secolo XVI, autore di sette libri (ora rarissimi) di Facetiunon et Exemplorum.
   Coli, elett. Campagna — Dioc. Cor.za — P2, T. e Str. ferr.
   Olivete Ci tra (3730 ab.). — All'altezza di 262 metri, a 8 chilometri a nord di Contursi, su di una collina alla destra del Sele e in territorio fertile, abbondante principalmente di ulivi, donde il nome di Oliveta. Un bel castello baronale forma un oggetto cospicuo dal Sele, a cui si va dal paese per una rapida discesa.
   Acque minerali. — Nel territorio di Oliveto sgorgano diverse sorgenti d'acque minerali calde e fredde, usate in bevanda e anche per bagni, giovevoli, le acidule, nei casi di atonia viscerale, scorbuto, salsedine, piaghe sordide e maligne; le solforose, nelle malattie cutanee, artriti, sciatiche. Stabilimento balneario.
   Uomini illustri. — Fu patria di Camillo Borrello, dotto giureconsulto del secolo XVI.
   Coli, elett. Campagna — Dioc. Conza — P2 locale, T, e Str. ferr. a Contursi.
   Palomonte (2250 ab.). — A 5U2 metri di altezza, in bella situazione, su di un colle ameno donde lo sguardo spazia sopra un orizzonte vastissimo sino al golfo di Salerno. A poca distanza il gJà citato lago di Palo (431 ni. sul mare) con un circuito di oltre 8 chilometri. Notevole la parrocchiale per la sua costruzione e pel campanile slanciato al sommo della collina. Opere pie con reddito complessivo di circa 30,000 lire; Asilo infantile e Scuole elementari pei due sessi.
   Granaglie, olio, vino, ortaglie, canape, lino, frutta, foglia di gelsi, legname; bestiame, particolarmente suino. Acque minerali trascurate ; traccie di carbon fossile e pietra atta alla lavorazione in surrogazione del marino. Sericoltura ed apicoltura, pesca di tinche, di anguille e di mignatte nel lago anzidetto alle falde dei monti.
   Cenni storici. — Le rovine del castello, le monete e medaglie di argento e di bronzo, gli acquedotti ed i sepolcreti sparsi nel territorio attestano l'antichità e la floridezza di Palo, di cui sono però ignote l'origine e la storia. In tempi posteriori fu primamente un feudo di Pietro dì Maino, venduto poi ai conti di Brienza che lo