- 78 -
moto divinne manchevole, le palle convergono e la provvista del vapore è accresciuta.
Tali sono indigrosso i perfezionamenti recati da Giacomo Watt allo strumento principale del progresso materiale, la macchina a vaporo. II sagace inventore non durò fatica a convincersi di aver quasi creato una nuova macchina di potenza incalcolabile, di applicazione universale e di valore inestimabile. Ma egli non possedeva capitali, sia per isperimentare la sua invenzione sopra una scala adeguata a tradurla in uso, sia per assicurare con un brevetto la sua proprietà. Dopo alcune ripulse, Watt s'imbattè fortunatamente col dottor Roebuck che l'aiutò a piantar la sua macchina perfezionata nelle miniere di carbon fossile di Kinnoìl, finché noi 1774 si associò con Boulton di Soho, presso Birmingham, per rizzare una fabbrica di macchine a vaporo. Eglino ottennero dal Parlamento l'estonsione a venticinqu'anni del brevetto d'invenzione e costrussero molte macchine alla condizione singolare di ricevere un terzo del combustibile risparmiato mercè i perfeziona-monti di Watt.
La prima conseguenza di questo grande trovato ed il gran risparmio di combustibile che adduceva fu la ripresa della coltivazione delle miniere di carbon fossile abbandonata pel soverchio dispendio. La seconda fu l'apertura di nuove miniere che la macchina di New-cornea non poteva scavare. Nè la potenza del vapore rimase confinata a lungo alle miniere. Altri perfezionamenti successivi, pe' quali ei prese non men di quattro brevetti dal 1781 al 1785, abilitarono Watt a comunicare un moto rotatorio dallo stantufo per guisa cho la macchina a vapore poteva ora mettere in moto ogni maniera di meccanismi; poteva filar cotone, tagliare ferro e altri metalli, stamjtar tessuti, macinar grano,