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- analisi e comprensione della complessità dei sistemi aziendali;
Un aspetto al quale sovente si riserva poca attenzione nell'ambito della pianificazione della formazione è la motivazione del partecipante all'iniziativa. Partiamo dal presupposto che l'apprendimento in qualsiasi situazione formativa deve essere il risultato di un processo attivo senza relegare il partecipante, che ne è l'unico vero protagonista, ad un ruolo passiva. Da questa considerazione ne segue che al fine di assicurare la migliore efficacia dell'azione addestrati va deve considerarsi un ulteriore fattore di successo dell'azione: la motivazione del destinatario, Dice un autore americano circa il problema dell'addestramento manageriale: “the acquisition of knowledge is a fairly straightforward process provided the individuai wants the new knowledge”. Nelle aziende gli sforzi per creare un 'felt need' verso l'arricchimento professionale sono diversi: possibilità di una promozione, facilitazione del lavoro quotidiano, incremento della retribuzione e così via. In termini generali si può sostenere che il 'learner' debba essere convinto quanto l'azienda, o meglio, quanto i responsabili del training, della preziosità della situazione formativa che egli avrà modo di vivere. Ma la dottrina aziendalistica in materia (il cui impianto teorico non è altro che l'applicazione di elementi di psicologia) si è evoluta proponendo uno schema di analisi ancor più ampio che tenga conto di tutti gli aspetti soggettivi, ovvero coinvolgenti la sfera psichica ed emozionale dei partecipanti. |