Umberto Adamoli
I BANDITI DEL MARTESE
(Dramma in quattro atti)


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     SEGRETARIO - Non solo vive, ma è stretta, con un patto di alleanza, con Venezia, dalla quale è chiamata "Serenissima sorella" e doge ha nome il suo capo.

     VICARIO - Siamo davvero nel paese delle favole. Io non capisco perché la Spagna si ostini di tenere a sé questa provincia.

     SEGRETARIO - Per la nostra disperazione.

     Vicario - E per la nostra morte. E il Vescovo?

     SEGRETARIO - Non c'è molto da fidarsi, specialmente dopo la distruzione delle sue case di Rocca Santa Maria. Il clero, in genere, e i segni sono evidenti, parteggia per i banditi. Con questi banditi vive un frate. Tempo fa il sacerdote don Germanio Rozzi di Campli si dichiarava onorato di dare in isposa, al terribile Santuccio di Froscia, la propria nipote Barbara.

     VICARIO- Ma qui a quanto pare sono tutti banditi.


     (In questo momento è annunciata dal messo una visita: il Vicario del Vescovo. A questo nome il Vicario s'alza e va tutto premuroso intorno al prelato, che entra.)

     VICARIO - Accomodatevi, Monsignore. A che debbo tanto onore?

     (Seggono.)

     PRELATO - Sono qui a nome del Vescovo, per alcuni chiarimenti.

     VICARIO Dite, dite, Monsignore. Tra le autorità ecclesiastiche e quelle civili debbono correre sempre i migliori rapporti.

     PRELATO - Così dovrebbe essere, ma i fatti smentiscono i buoni propositi. Credete forse voi che col distruggere, come avete fatto, le campagne, le case, i ponti, le strade di costringere alla resa i banditi? Anche la Curia è stata colpita da questi folli provvedimenti e vi presenta la propria protesta.

     VICARIO Necessità di guerra, Monsignore, necessità di guerra. Ma vi posso assicurare che questa provincia più settentrionale del vicereame sta tanto a cuore al nostro amatissimo viceré conte di Castrillo. E' sempre vivo a Napoli il ricordo della gloriosa resistenza opposta nella fortezza di Civitella del Tronto, da un pugno di eroi, alla potente armata francese condotta dal duca di Guisa. E' vero che anche truppe pontificie... ma lasciamo andare.


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Umberto