USCIERE - (che entra impaurito) I banditi, i banditi...
PRESIDE - Dove sono?
USCIERE - Lā sul Pennino.
COMANDANTE - Sul Pennino...?
USCIERE - Sul Pennino...
PRESIDE - (nella confusione) Dove č il Pennino?
COMANDANTE - Nella collina di fronte, di lā del Tordino. (Andando alla finestra e indicando col dito). Quello lā č il Pennino.
PRESIDE - Quindi i banditi in cittā?
(Mentre continua il rintocco delle campane, il suono di corni e il panico aumenta)
Ci rivedremo, maledetti, a Poggio Umbricchio!
SIPARIO
ATTO QUARTO
A Boceto, in una comune sala, discretamente arredata, della villa di Santuccio. Porta ai lati. Finestra in fondo.
SCENA PRIMA
MONTECCHI - (melanconicamente) Poggio Umbricchio cadde!
SANTUCCIO - Si, ma cadde sulle proprie rovine insanguinate.
MONTECCHI - E queste nostre donne vi hanno scritto, nel difenderlo, con le armi, sino alle ultime umane possibilitā, una pagina di gloria non inferiore a quella scritta, nel proprio epico poema, dalle donne di Civitella, dalle donne di Cellino.
BARBARA - (con un certo orgoglio) Vi combattemmo sostenute dalla santitā della causa, con fierezza pretuziana, con il vostro spirito.
MONTECCHI - Superiore al nostro spirito. Ma vorremmo sentire da voi, dalla vostra viva voce, le vicende della lotta.
BARBARA - Compito non facile. Alcuni fatti si possono pensare, non descrivere con adeguate parole. E poi non facemmo, in quella occasione, che il nostro dovere.
SANTUCCIO - La modestia č sempre compagna generosa del valore.
MONTECCHI - Parlate. Fate che partendo si possa portare nel cuore, incisavi dalla vostra voce, la bellezza del vostro ardimento.
|