DATA: - DA: ...
Carissimo Umberto,
Col ten. col. De Antoni - che mi ha proposto per la medaglia
d'argento con bella motivazione, ma che certo non mi daranno -
abbiamo proposto per la medaglia vari ufficiali del bel I°
Battaglione e, fra gli altri, anche te.
Le tue proposte supplettive le ho già avute ed ho già fatto il
mio rapporto; spiacente di non aver potuto citare fatti concreti
e precisi perché la Sezione in quei giorni fortunati e
memorabili non dipendeva dal Battaglione, ma dal 162 R.F. Ho però
detto tutto quello che potevo dire conveniente nella proposta a
te fatta.
Mi trovavo da pochi giorni a godere un po' di fresco ...; ma
fatto già ritornar giù chiamato dal lavoro d'ufficio.
Oh! quanto si stava meglio; quando si stava peggio! Perdonami il
ritardo e la fretta, che dipendono unicamente dal gran lavoro che
mi dà l'ufficio e credimi sempre il tuo vecchio e fraterno
...
...
Tanti saluti e auguri ti mandano mia moglie e le mie bambine, che
ormai ti sono affezionate come ad un buon amico di papà.
Ciao.
DATA: 23 giugno 1919 - DA: Susa - Tenente S. Malandra
Susa li 23.6.919
Egregio Signor Capitano Adamoli,
mentre Le faccio le mie più vive congratulazioni per la ben
meritata promozione a Capitano, aderisco volentieri alla sua
richiesta del 12 c.m. Pervenutami solo ieri, inviandole altre due
mie fotografie che avevo già pronte fin dal 1917.
Voglia gradire i miei più vivi saluti, con la dichiarazione
sincera che La ricordo con affetto, ora e sempre.
Suo subordinato ed affettuosissimo
Tenente S. Malandra
DATA: 7 novembre 1919 - DA: Firenze - Amos Meucci
Capitano Adamoli,
Tante grazie per la tua cortesissima del 3. Firenze è
bellissima; ma presenta una penuria di abitazioni tremenda;
inconveniente questo che al giorno d'oggi è comune a tutte le
città, grosse e piccine. Son più di 15 giorni che mi arrabatto
per metter su casa, e ancora non ci sono riuscito. Mia moglie e
il bambino sono a Roma, a non potrò farli venire se prima non
dichiaro l'alloggio: spero entro il 20 corr.
Ho appreso con gioia la notizia delle tua visita che gradiremo
moltissimo. Vorrei, però, che tu passassi di qui quando ci
saranno anche i miei, per averti con noi un giorno almeno. Quindi
sappiti regolare.
Qui, una volta sistemato, non mi troverò male; poiché il
servizio mi sembra abbastanza comodo. E' la prima volta, dopo
oltre 21 anni che sono nel Corpo, che mi capita una bella
residenza. Sono stato mandato qui in seguito a mia domanda: una
volta tanto mi hanno contentato!
E tu che fai nelle terre redente? Io me le immagino bellissime, e
popolate da gente patriottica ed entusiasta. E' così?
Nella attesa del piacere di rivederti, e di passare qualche lieta
ora in tua compagnia ti stringo affettuosamente la mano.
tuo
Amos Meucci
Firenze 7.11.919
DATA: 26 luglio 1920 - DA: Trieste - Quirino Giombini
Gentilissimo Sig. Capitano,
Oggi ho varata la sua domanda per ottenere la promozione per
merito di guerra al grado di capitano. I rapporti informativi dei
Cav. De Antoni e Squadrani sono ottimi, mentre il Cav. Bellenghi
ha dichiarato che quando avvennero i fatti da Lei esposti aveva
già ceduto il Comando del Battaglione.
Mancano i rapporti degli ufficiali del R. Esercito (Colonnelli
Basso e Rossi) per i quali provvederà il Com. Generale.
La cosa ha preso un'ottima piega e son sicuro che Le sarà resa
giustizia.
Il maggiore Squadrani, nel rapporto informativo, ha comunicato
che indipendentemente dalla medaglia che Lei ha già avuta e
dalla recente proposta per la promozione per merito di guerra, ha
avanzato giorni fa, riprendendo in esame la condizione degli
ufficiali del 1° battaglione, una seconda proposta a Suo favore
per farle avere un'altra medaglia (non si sa se di bronzo o
d'argento) con la seguente motivazione:
"Perduta in precedenti furiosi combattimenti la Sezione
mitragliatrici che comandava, chiese ed ottenne il comando di un
elemento di trincea, che tenne per vari giorni impegnato col
nemico, dando prova di alto valor militare e di eccezionale
resistenza; prezioso aiuto al suo comandante di battaglione,
magnifico esempio ai propri dipendenti".
Come vede, vi sono ancora persone animate dal sentimento della
giustizia.
Prendono invece una dirittura non troppo buona le proposte che
fece Lei per i mitraglieri.
Questi ultimi, per il loro grado e per il tempo trascorso, sono
sfuggiti al ricordo dei superiori e perciò vi sono delle
incertezze, dei "ma" e dei "non ricordo".
Ad ogni modo anche esse andranno avanti.
Non La dimentico mai, e spesso qui si parla di Lei che seppe
essere superiore e fratello ad un tempo.
Le Sue notizie mi giungeranno sempre particolarmente gradite e
serviranno a ricongiungere il mio spirito, depresso dallo
snervante lavoro d'ufficio, ad un passato che conserva quanto vi
possa essere di più delicatamente memore.
Si abbia l'augurio di ogni bene ed un saluto affettuoso e
rispettoso da suo dev.mo
Quirino Giombini
Li 26/7 920 da Trieste
DATA: 25 ottobre 1922 - DA: Sorgà - Generale Vittorio Murari Brà
Caro Capitano
Ricevo la gradita sua 22 corr.
La ringrazio, interprete sicuro del sentimento di tutti i reduci
della brigata Ivrea, di quanto si ripromette di fare.
Non ho difficoltà ad inviarle la mia fotografia; soltanto qui
non ne ho copia. Fra qualche giorno andrò a Torino, sarà mia
cura di farla riprodurre e di inviargliela.
Gradisca i miei cordiali saluti.
Aff. Vittorio Murari Brà
DATA: 19 maggio 1924 - DA: Salerno - Raffaele Basso
MILIZIA VOL. S. NAZ.
Il Console Generale
Salerno li 19 - V - 1924
Caro Capitano,
La ringrazio di cuore della gentile lettera inviatami e più
ancora del ricordo che serba di me. Anch'io ricordo con grande
affetto i miei buoni e calorosi commilitoni a vorrei poterli
abbracciare uno per uno per dimostrar loro di quanta riconoscenza
essi abbiano diritto dal nostro Paese.
Rammento la sua eroica sezione mitragliatrici e l'efficacissimo
aiuto da essa dato al mio tartassato reggimento sul Costesin, in
quelle epiche giornate di cui in questi giorni ricorre
l'anniversario.
A noi superstiti rimane la soddisfazione di poter pensare che
abbiamo fatto completamente il nostro dovere e che nulla la
nostra coscienza deve rimproverarci.
Grazie di nuovo, caro Ada moli, del suo cortese ed affettuoso
ricordo; le stringo affettuosamente e cordialmente la mano.
Aff.mo Raffaele Basso
DATA: 11 aprile 1929 - DA: Silvi Marina - Umberto Adamoli
A: Amos Meucci
Silvi Marina, 11.4.929
Carissimo Meucci,
ti ringrazio per l'argomento molto. Tutto quel che potrei dire,
con la tua dotta penna, sull'azione del Costesin, non varrà mai
troppo. A quota 1528 si compì dalle fiamme gialle, anzi si
scrisse la più fulgida pagina di valor militare.
I vari documenti me li perdette, purtroppo, una guardia, sul
ripiegamento dalla Baisizza. Gli somministrai è vero una buona
dose di legnate, ma ciò non valse a farmi ricuperare i documenti
smarriti. Non ti posso quindi mandare molto.
Nel libro del generale Murari Brà troverai, nei suoi
particolari, la carta della zona di azione da te desiderata. A
pagina 76 vi è riportata la descrizione di un giornalista
austriaco, sull'azione del Costesin q. 1521. Il forte punto
d'appoggio, di cui parla, era costituito, per tutta la giornata
del 21, dalle due mie armi, e l'assalto sferrato dalle fanterie
nemiche, nettamente e furiosamente respinto dalle mie
mitragliatrici. A pagina 112 il generale dice che l'ultimo a
ritirarsi, alle ore 18, era il carissimo colonnello Rossi, con un
pugno di eroi leggendari. Questo pugno di eroi era costituito,
appunto, dai mitraglieri delle fiamme gialle. Da un biglietto a
me spedito nel 1922, il generale Murari Brà ricorda ancora con
ammirazione gli eroici mitraglieri gialli che sul Costesin si
coprirono di gloria; tale ricordo è ancora conservato in una sua
lettera, nel 1924 dal colonnello Rossi, Comandante uno dei
reggimenti della Brigata Ivrea. Ti rimetto l'una e l'altra.
Costituiscono, pure, un importante documento, le due lettere che
pure ti mando, del generale Acquarone. Da quanto egli nella sua
inchiesta seppe e da quanto mi scrisse appare sempre luminosa
l'azione da me svolta e dai miei su quota 1528 del Costesin.
Molte cose, per l'onore dell'Esercito italiano, io non potetti
dire, certo io dovetti puntare la mitragliatrice anche su i
nostri che vigliaccamente si arrendevano, passavano al nemico.
Ti mando ancora un ordine del giorno per il battaglione, ove si
fa pure cenno alla mia condotta sul Costesin. Tieni ancora
presente che nei giorni precedenti, come appare anche dai due
uniti ordini, per la fiducia che ispiravo, dovevo accorrere ove
maggiore era il pericolo. Perché non si ebbe la medaglia d'oro?
Sono molti i perché, facile ad intuirsi. Mi mancano qui le
fotografie migliori, forse le avrò a Teramo. Te ne mando ad ogni
modo qualcuna nelle quali potrai tu scegliere.
Ed ora l'augurio di una vittoria senza contrasti. Dopo ci
rivedremo per festeggiare qui con le .. e col dorato ... la tua
vittoria.
Affettuosamente ti saluto.
Umberto Adamoli
P.S. Non vi è esagerazione quanto scrissi sulla Rivista della R.
G. di Finanza n. 9 del 1922. Tieni tua questa Rivista? Scrivimi
per i miglioramenti che ti potranno servire. Per l'azione del
Costesin avemmo 3 med. argento e mi pare 7 di bronzo.
DATA: 6 giugno 1936 - DA: Vercelli - Generale Luigi Rossi
Vercelli 6 giugno 1936, XIV
Caro Adamoli,
Rispondo subito alla Sua graditissima lettera per ringraziarla
del buon ricordo, nonché delle cortesi espressioni che ha volute
rivolgermi.
Quella del Costesin è stata realmente un'azione di guerra così
notevole che chi ha avuto, come Lei ed io, la fortuna di
parteciparvi non può che costantemente ricordarsene.
Se quella importante posizione non avesse così tenacemente
resistito, i margini meridionali dell'Altipiano dei 7 Comuni
sarebbero stati gravemente compromessi, poiché le linee di
Valletta, di Costalunga, del Carsio e del Cengio, che hanno in
seguito così ben resistito, non erano allora né guarnite né in
condizioni di assicurare una efficiente resistenza.
Grazie alle nostre truppe che hanno saputo in quei tre giorni del
maggio 1916 fare così bene il loro dovere!
La brigata Ivrea, nella quale i difensori del Costesin, anche se
di altre armi, erano allora inquadrati, hanno bene ... della
Patria.
E ben guadagnato è stato il bronzeo legno del valore che le è
stato ...!
Nella sua lettera mi scrive di una relazione austriaca, letta di
recente, che avrebbe avuto espressioni ... per quella nostra
indimenticabile resistenza. Mi sarebbe gradito di averne
conoscenza. Non le dispiacerebbe di farmela avere, coll'impegno
del sollecito ritorno?
Ed ora passo a darti mie notizie.
Salute attualmente buona, ma gli anni passano e cominciano a
rendersi evidenti le tracce della incipiente vecchiaia - per
quanto il mio aspetto possa essere ancora quello dell'uomo in
buoni condizioni.
Anche a riposo cerco di non stare completamente in ozio, e, fra
le altre onorifiche occupazioni, ho anche quella di presidente di
Federazioni Combattenti. Avevo anche la presidenza provinciale
del Nastro Azzurro, ma l'anno scorso, non essendo floridissimo in
salute, l'ho ceduta ad altro Camerata.
Sarei venuto il 29 giugno a Napoli, ma i viaggi lunghi e gli
strapazzi non sono più per me.
E Lei che cosa fa di bello?
Se vorrà ancora ricordarmi mi farà piacere.
Se a Teramo risiede il Colonnello De Albentis che, quand'ero
capitano, ebbi per parecchi anni collega ed amico all'81°
Fanteria, ad Ancona ed a Roma, mi farà cosa gradita se vorrà
fargli i miei saluti, sempre nuovi e cordiali.
A Lei ogni fortuna ed una buona ed affettuosa stretta di mano.
Aff.mo
Generale Luigi Rossi