a cura di Federico Adamoli Il podestà che salvò gli ebrei> a cura di Federico Adamoli Il podestà che salvò gli ebrei>
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Dopo la scomparsa della moglie Clarice avvenuta nel 1951, senza figli, trascorre tra Teramo e Silvi gli ultimi anni della sua vita, in cui si cimenta come autore di composizioni teatrali, alcune di ispirazione storica, altre di ispirazione autobiografica. Muore a Teramo il 27 settembre 1962. Per la sua azione eroica potrebbe essere insignito dell'onorificenza di Giusto tra le Nazioni, titolo che indica i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita per salvare la vita di un solo ebreo dal genocidio nazista. Chi viene riconosciuto Giusto tra le Nazioni viene insignito di una speciale medaglia con inciso il suo nome. Riceve un certificato d'onore ed il privilegio di vedere il proprio nome aggiunto agli altri presenti nel Giardino dei Giusti presso il Museo di Gerusalemme. Ad ogni Giusto tra le Nazioni viene dedicata la piantumazione di un albero, poiché tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio di ricordo eterno per la persona cara. Dagli anni novanta tuttavia il nome dei Giusti è inciso su un Muro dell'Onore eretto a tale scopo nel perimetro del memoriale. Ai Giusti tra le Nazioni viene inoltre conferita la cittadinanza onoraria dello stato d'Israele”. |