a cura di Federico Adamoli Il podestà che salvò gli ebrei> a cura di Federico Adamoli Il podestà che salvò gli ebrei> Il podestà che salvò gli ebrei - <h4>a cura di <i>Federico Adamoli</i></h4>

a cura di Federico Adamoli


Il podestà che salvò gli ebrei


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     L'altra considerazione è l'uso della memoria: questa mattina l'abbiamo fatto con i ragazzi. Credo che sia giusto ed utile considerare questo aspetto: sono passati tanti anni, ormai decenni, eppure è possibile ricostruire attraverso un uso attento della memoria la nostra stessa identità cittadina e del nostro territorio, riscoprendo questa figura, e soprattutto questi momenti e questo episodio specifico. Noi costruiamo una storia di Teramo nuova, sostanzialmente, che prima non si conosceva, e naturalmente la leghiamo alla nostra storia, alla storia bimillenaria della nostra città, ai caratteri stessi identitari di Teramo, come in effetti nasce e si sviluppa da Interamnia a Teramo, soprattutto per quanto riguarda quest'area nostra che è stata storicamente, come noto, al confine tra il Regno di Napoli e Stato della Chiesa, e che ha avuto una sua specificità, una sua peculiarità nei secoli e che ha mostrato soprattutto nei secoli della modernità, in particolare dal settecento riformatore della rinascenza teramana attraverso la figura straordinaria di Melchiorre Delfico e più complessivamente della famiglia Delfico e degli amici della famiglia Delfico, un momento rilevantissimo di emancipazione, di trasformazione, di mutamento, di idea nuova, di progresso e anche di umanità.
     Non c'è soltanto il problema, che pure esiste, della interpretazione di chi poi scrive la storia, ma soprattutto come raccogliere la documentazione necessaria per fare storia; in questo caso noi abbiamo questi documenti, che per la prima volta vengono divulgati ufficialmente. Attraverso questi documenti noi riusciamo a considerare nuovamente questo racconto, e quindi anche questa nostra stessa identità.