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Nel raccoglimento di un tempio
[92] Si celebrava in quei giorni, nel maggior tempio, intonato a
cristiana semplicità, religiosamente austero, una messa di
suffragio per i caduti della montagna. Altre messe, in altro non
lontano tempo, con la stessa devozione, con la stessa solennità,
erano state celebrate in quel tempio, per altri caduti.
Il quadro, velato di nero, si presentava quasi identico. Le
autorità, in un lato, nel loro riservato raccoglimento; la
parentela un pò più giù, vicino alle scale, in nera mestizia.
Ovunque, nei suoi movimenti e nella sua curiosità, il popolo.
Qualche rumore per la sistemazione delle rappresentanze e dei
labari; qualche trambusto fra i ritardatari, nella occupazione
dei posti.
Usciva, intanto, dopo il suono del campanello, con composta
pompa, il sacerdote celebrante. Nel silenzio che ne seguiva, nei
ceri che ardevano, nell'incenso che fumava, l'orchestra, con
largo sostegno d'organo, iniziava la sua musica. Musica che con
le sue agili fughe, con le sue larghe modulazioni, con i suoi
melodiosi accenti, come tenui carezze, penetrava, avvolgeva
l'attonito commosso animo. Animo che a poco a poco si elevava,
saliva, quasi smarrito, nei cieli, vi vagava. Poi, a mano a mano,
tornava in sè, ridiscendeva, tornava agli uomini, tornava alla
volubilità della terrena vita.
S'invocava con quella musica, con quel canto che l'accompagnava,
con il divino sacrificio di quella messa, pace per le anime di
coloro, che si ritenevano caduti per una giusta causa. Per quella
stessa causa giusta, per cui altri, su altra strada, erano pure
caduti, ai quali, in quello stesso tempio, era stata dedicata la
stessa solenne funzione.
Identiche le ragioni. Ciò nonostante, i fratelli, che
discendevano da una stessa gente, che parlavano una stessa
lingua, che credevano ad uno stesso Dio, che avevano per patria
uno stesso territorio, per torve partigiane passioni, tra
fratelli si odiavano, si perseguitavano, si uccidevano, si erano
uccisi.
Quella musica, con le sue melodiose variazioni, tenui talvolta
come sospiri, vibrate tal'altra come comando, pareva che
invocasse, per chi sapesse intenderla, pace non soltanto per i
morti, ma pace anche per i vivi.
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