(segue) Al popolo di Bergamo
(27 ottobre 1924)
[Inizio scritto]

      C'è un orologio su questa torre, orologio che segna il fluire fatale del tempo; che segna il passare delle nostre vite mortali col battito delle ore. Noi siamo qui a giurare che quest'orologio, mosso dallo spirito dei nostri morti, non batterà mai le ore della viltà e dell'ignominia; ma batterà sempre le ore del lavoro, del sacrificio e della gloria.