(segue) La politica estera al Senato
(20 maggio 1925)
[Inizio scritto]
Dall'ultima volta in cui ebbi
l'onore di parlare in quest'aula sul bilancio degli esteri alcune
questioni che interessano particolarmente l'Italia sono venute a
soluzione.
L'Oltregiuba passerà col
primo di giugno praticamente in possesso dell'Italia; e, poiché
sono in argomento coloniale, voglio accennare brevemente alla
questione di Giarabub. Giarabub ci spetta di diritto. Su questo non
c'è nessun dubbio. Mi auguro che il popolo egiziano lo
riconosca.
Giarabub è una località
che, 30 o 40 anni fa, aveva 3000 abitanti; secondo gli ultimi
rapporti, saranno ora 500 o 600. Ci sono le tombe dei Senussi, è
considerata come una città sacra: senza dubbio geograficamente
appartiene alla Cirenaica e non vi è dubbio che sia un
quadrivio interessante, e per le carovaniere che dall'Egitto vanno in
Cirenaica e per la sicurezza generale della nostra frontiera.
Debbo aggiungere che il Governo
inglese è perfettamente al lato del Governo italiano in tale
questione.
I nostri rapporti con la
Jugoslavia sono cordiali e vorrei dire ottimi; coi nostri vicini di
oriente io continuo la politica inaugurata col patto di amicizia,
concretata poi col trattato di commercio: politica che è in
corso, poiché a Firenze nella conferenza italo-jugoslava,
nella quale l'Italia è rappresentata da un vostro esimio
collega, stanno perfezionandosi e concludendosi ben 28 accordi
secondari che devono facilitare i rapporti fra noi e il Regno
serbo-croato-sloveno.
Questa cordialità di
rapporti ha avuto già delle conseguenze felici per quello che
concerne Fiume.
Fiume fu annessa ufficialmente,
alla presenza di S. M. il Re, il 16 marzo dello scorso anno, è
quindi italiana da 14 mesi. Quale è la situazione di Fiume?
Non bisogna credere certamente a quello che stampano i giornali di
Sussak, secondo i quali Fiume sarebbe in pieno rigoglio, ma non vi è
dubbio che, dopo l'annessione, Fiume sta riprendendo gradatamente le
sue possibilità di sviluppo e di vita.
(segue...)
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