(segue) Discorsi agli ufficiali
(18, 25, 29, 30 giugno - 5 e 7 luglio 1926)
[Inizio scritto]
Ora, signori ufficiali, la vostra
Unione ha dei compiti prevalentemente educativi, alludeva l'illustre
generale Segato, che mi ha portato il vostro saluto, compiti
educativi e selettivi. Dei 200.000 ufficiali di complemento che si
trovavano nell'Esercito all'atto della smobilitazione, molti, per
svariate ragioni, non hanno più diritto di portare la gloriosa
divisa del grigio-verde del fante d'Italia. Bisogna quindi che in
tutte le provincie le sezioni dell'Unione nazionale degli ufficiali
in congedo allontanino tutti coloro che per un verso o per l'altro
non sono più in grado di servire nobilmente la Patria.
Sempre sul terreno morale è
evidente che molte iniziative patriottiche, molte iniziative
educative possono trovare sede, appoggio e sviluppo nella vostra
Unione.
Così facendo si raggiunge
questo scopo, lo scopo che avevamo in vista quando abbiamo pensato a
questa Unione e cioè di avere, quando il caso si presentasse,
la possibilità di inquadrare subitamente il maggior numero
possibile di soldati con ufficiali che, pur essendo ritornati al
lavoro onesto e laborioso della loro vita civile, non hanno
dimenticato gli anni e gl'insegnamenti della guerra. Anni drammatici,
solenni, memorabili, che hanno lasciato in tutti noi una traccia
indelebile e che hanno diviso la nostra vita in due parti, come hanno
diviso in due parti la storia di tutto il popolo italiano.
Conto sul vostro spirito di
disciplina di cui voi dovete essere i testimoni e i confessori, in
ogni momento della vostra vita civile. Tutto il popolo oggi è
disciplinato, ma occorre che dalla disciplina imposta si giunga
universalmente alla disciplina accettata e consapevole, con atto
deliberato dal proprio spirito. Voi potete fare molto in questo
senso. Voi potete costituire dei centri di riferimento e dei gangli
sicuri nel tessuto della nostra vita nazionale. Con questi
sentimenti, che io sono sicuro trovano il vostro pieno consenso, vi
esprimo i sensi della mia fraternità di combattente, della mia
simpatia di ministro delle forze armate e vi prego di portare a tutti
i vostri camerati l'attestazione di questi miei sentimenti, veramente
fraterni e sinceri.
(segue...)
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