(segue) Il giornalismo come missione
(10 ottobre 1928)
[Inizio scritto]
La cronaca nera deve essere
lasciata ai commissari verbalizzanti delle Questure, salvo casi
speciali nei quali l'interesse umano o sociale o politico sia
prevalente.
Non servono il Regime coloro, i
quali non tengono la misura della dignità di fronte agli
stranieri, sia quando sono ospiti dell'Italia, sia quando esprimono
giudizi sul Regime o su Mussolini. Ripeterò dunque che i dieci
in condotta con lode o senza che mi vengono rilasciati talora da
illustri personaggi, mi lasciano perfettamente indifferente. Bisogna
esaltare i grandi uomini, quelli che rendono veri servizi
all'umanità, non i vanitosi che vogliono vedersi sul giornale
fotografati nell'atto in cui salutano romanamente il Fante Ignoto.
Non servono il Regime coloro che mancano di discrezione, specie in
materia di politica estera o di finanze, che sono inesatti nei
riferimenti, che fanno del «barzinismo» in ritardo, che
si autoincensano e che nella polemica scendono al personalismo
diffamatorio e cannibalesco.
Non servono il Regime coloro, i
quali si abbandonano al lusso del catonismo generico, del moralismo
irresponsabile, che riguarda tutti e nessuno, mentre in siffatta
materia, per vie pubbliche o coperte, bisogna precisare fatti e nomi,
onde sia possibile provvedere in tempo. Non servono il Regime coloro,
i quali non controllandosi negli articoli, nelle informazioni, nelle
notizie, nei giudizi sugli uomini, forniscono alimento alla causa
degli avversari.
L'elenco dei «casi»
nei quali, volutamente o no, non si serve il Regime, potrebbe
allungarsi, ma voi mi avete già inteso e avete anche inteso,
per la necessaria antitesi, come si «serve» il Regime.
Qui voglio affermare che tolte le
questioni strettamente politiche, o quelle che sono fondamentali
nella Rivoluzione, per tutte le altre questioni la critica può
limitatamente esercitarsi. Io stesso, prima della riforma monetaria,
non ho vietato la polemica fra i rivalutisti e i svalutatori, non
solo nelle cattedre, ma nelle riviste e nei quotidiani.
(segue...)
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