Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IVL'AZIONE SUL MARE
Affermazione di dominio — Audaci operazioni — La presa e la difesa di Pelagosa — L' « Amalfi » e la « Garibaldi » — Fine e-roica — I marinai alla fronte — Il saluto di gabriele d'AN-nunzio — La vendetta — sommergibili austriaci affondati — La guerra sottomarina — vigilanza ed epurazione — La spedizione in Albania — Scontro navale a Durazzo — Grandioso lavoro di trasporti — l'esercito serbo salvato — combattimenti in terra albanese — vallona trasformata — nelle acque bulgare e cirenaiche.
In tutto il primo anno di guerra l'azione della flotta italiana fu determinata da questa fondamentale condizione di fatto : che la flotta avversaria, rintanata nei suoi porti, non accettò mai la battaglia. L'opera delle nostre navi fu quindi forzatamente ridotta alla vigilanza del mare, al danneggiamento di opere costiere nemiche, di linee ferroviarie, d'impianti di segnalazione, ed alla affermazione vigorosa e costante di quel dominio dell'Adriatico che le forze navali avversarie non osarono mai contenderci. Se qualche scontro vi fu con navi nemiche, fu dovuto a nostre azioni di sorpresa, e finì sempre con la fuga delle unità austriache.
« Dalla nostra parte — notava Lucio Polo alla fine del secondo mese di guerra — una serie continua, ininterrotta di operazioni audaci, spesso temerarie, manifesta uno spirito di attività e d'iniziativa che non può non
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