Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL PRIMO ANNO DI GUERR 4
spugnabile. E infatti fino al 20 tutti i tentativi erano stati spezzati dalla resistenza nemica o dalla vigoria dei contrattacchi. Gli ultimi assalti furono anche più risoluti : le falangi si cementarono in una volontà inflessibile, e la collina ritenuta inespugnabile fu presa alla baionetta.
Invano gli austriaci — narrava un corrispondente di guerra — nella prima notte tentarono sei volte e ritentarono nei giorni successivi, con incredibile ostinazione e fermezza, ben 26 volte di ritornare nella posizione perduta : i nostri pareva avessero messe radici al suolo.
Dinanzi a quella collina, per un tratto di prateria di 700 metri che la divide dal costone meridionale del sistema di alture, il terreno che formava una naturale depressione si è colmato, livellato, poi ha formato addirittura un'elevazione, una specie di montagna azzurra. Si chiamò dai soldati nostri « la montagna degli austriaci ». L'hanno colmata ed innalzata infatti gli austriaci uccisi dal nostro fuoco.
Fu attraverso questo cimitero che l'azione che ci doveva portare innanzi si mosse il 27.
11 nemico si era ritirato dietro l'ultima altura e col ventaglio micidiale delle mitragliatrici cercava di arrestare la nostra avanzata.
Furono mandati avanti i bombardieri : niente fucilate che rivelassero le posizioni e le distanze : la baionetta abbassata, l'approccio strisciato sul terreno congelato, l'escavo rapido ed affannoso di una breve trincea nel fango, ove attendere lo svolgersi dell'azione sulle altre parti del settore; e poi un balzo innanzi, una tempesta repentina di bombe a mano, un'esplosione i-nattesa e violenta d'uomini nelle ridotte difese. E qui la mischia breve dell'individuo contro l'individuo, l'incalzare dei rinforzi, la rotta dei nemici.
Quattro volte gli austriaci sloggiati, sradicati, ributtati dalle loro trincee tornarono all'assalto per riprendercele : e tutto fu inutile. Distintamente i nostri comandanti udirono gli ufficiali austriaci ripetere freddamente ed energicamente l'ordine feroce : « Avanti! Mitragliatrici sui nostri! » E più volte la mitraglia austriaca
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