Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
172 STORIA DI SARDEGNA. [4*793]zione per questo genere di coltura. Si pubblicava pure allora un ingegnoso poemetto sulle piante del cavaliere Domenico Simon; il quale in appresso ci comparirà, non più poeta didascalico e descrittore di campestri beatitudini, ma ardente e tenacissimo parlamentatore.
Intanto non essendo fattibile che il regno potesse essere seriamente governato con quell'alternazione di tanta diligenza e di tanta tepidezza, giungeva opportuna ad accrescer animo al Lascarìs la novella del riposo dato al ministro Cordara, e della riunione degli affari della Sardegna alla segreteria di stato interna, governata allora dal conte Corte di Bonvicino, dotto e laboriosissimo ministro. Né quell'aiuto potea venirgli più in tempo, dacché erano già levati i conti della melanconica annata che era d'uopo attraversare pel gran caro dell'annona, il quale non è mai così tremendo come nei paesi di abituale abbondanza.
L'animo paterno del re erasi commosso a quel pensiero, ed egli avea tosto conceduto che dai magazzini di grascia riserbata pel Piemonte s'inviassero in Sardegna quattromila sacca del frumento più eletto con perdita del tesoro piemontese, sopportando il re il dispendio del trasporto di quelle granaglie fino a Loano, acciò giugnessero in Sardegna gravate di prezzo più moderato. Decretava inoltre il re una sovvenzione straordinaria di lire dugentomila al tesoro sardo, acciò potesse confortarsene in quelle strettezze d'impegni. A questi generosi provvedimenti corrispondeva il viceré, dandosi tutto a quel grave pensiero di cansare il pericolo della carestia, sia colle incette di frumento a richiesta sua intraprese da molti trafficanti, sia col tener modo che le pubbliche amministrazioni potessero sempre entrare moderatrici dei prezzi esagerati ai quali in quel-l'angustia potea salire la grascia. Nella qual cosa, usando egli ora l'autorità or le benigne parole, tomògli così fortunata l'opera sua, che destossene emulazione fra il clero ed i commercianti per chi potesse a minor pregio esporre a vendita la sua derrata; ed i caparranti ricevettero cosi la legge dove av-visavansi d'imporla. Oltre a che il clero avea già per mezzo dei primari suoi ministri risposto all'officio di carità richiestogli dal viceré, offerendo, sopra alle granaglie ch'erano a suaDigitized by
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