Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      172 STORIA DI SARDEGNA. [4*793]magistratura istessa alla quale credeva aver tratto l'ultimo suo rimproccio. Ma questa volta la magistratura non combatteva, può dirsi, per le are, sì bene pei focolari suoi, dacché la contesa movea dai domestici penetrali. Non è della gravità storica il narrare minutamente come il conte Graneri avesse allumato la discordia fra le matrone cagliaritane della classe primaria, interponendo l'autorità di un regio biglietto per ammettere alcune di esse ed escluder altre dall' esser insaccate per la tratta a sorte dei palchetti di quel teatro. Ma la storia può narrare come fra ie non insaccate, le consorti dei giudici della reale udienza, levatesi a farne il romor grande, tanto poterono, che il magistrato risoluto già a richiamarsene formalmente potè appena restar pago al dar consulta. E fu più singolare che nella consulta si dipingesse quel fatto come cagione indeclinabile d'imminenti popolari tumulti, quasi che in quello scompigliume potesse al popolo toccar altro che le risa. Pure il tumulto parve credibile, dacché il viceré si tenne per obbligato a trasandare gli ordini sovrani, anzi a dar per non avvenuta la tratta già incominciata. Fatto é che non il magistrato solo, ma la classe intiera dei nobili s'infervorò nella contesa ; e crebbe quasi la quistione a politica importanza, dappoiché si arrivò persino ad accennare ai tristi esempi contemporanei di Francia, ed ai piccoli incominciamenti di quei gravi fatti. Talché anch'io veg-gendo tanta serietà in un tema da commedia, dovetti più cho sui fatti fermarmi a considerare lo spirilo di resistenza al Governo da cui per la prima volta erano segnati, e tenerli per indizio di facile sobbollimento d'animi in quegli anni contagiosi, ed indurmi a lasciarne memoria in questa narrazione. Oltreché è pur materia di storico riscontro il notare, come al viceré Balbiano, il quale era destinato a dipartirsi dal regno per popolare sollevamento, toccasse nel primo porvi il piede di trovarsi in faccia ad un ammutinamento donnesco.
      I tempi cominciavano a diventare fortunosi, e il Balbiano non era l'uomo che potesse porre felicemente la mano al governale. Egli avea qualche conoscenza della Sardegna, perchè avea comandato per a tempo la città di Sassari allorché n'era stato allontanato il Maccarani. Ma egli non avea la sagacità necessaria a giudicare rettamente delle cose di Stato, non la periziaDigitized by


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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