Carlo Piola Caselli
L'Archivio Segreto di Carlo Adamoli


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      Dell’importanza strategica di quest’industria è attestato anche in un profilo di Adamoli scritto dal generale Giulio Costanzi, consigliere di stato, che per ragioni d’ufficio aveva dovuto seguire tutte le vicende, pubblicato nella “Rivista Aeronautica”, I primi cinquant’anni dell’aviazione italiana, parte terza, “scienziati, studiosi, inventori”, Ing. Carlo Adamoli, marzo 1959. Autore ne è un personaggio competente, uno scienziato di vaglia, noto anche per aver dimostrato matematicamente nel 1914 la possibilità del volo stratosferico. Ecco le parole testuali: “fu prodotto e lo Stabilimento collaudato; nonostante le straordinarie caratteristiche che la lega col berillio attribuiva all’acciaio, all’alluminio, ed al magnesio, nessuno lo volle e i tedeschi incettarono tutta la produzione; si comprese poi perché; stavano studiando la bomba atomica per la quale il berillio era necessario”. Questo è ciò che ha pubblicato in merito ma, nelle note dattiloscritte, Costanzi ricorda di essersi all’epoca meravigliato dei dissapori con il famoso banchiere svizzero Werner Abegg, dato che lo stabilimento era in piena produzione e stava per rendersi indipendente da ulteriori apporti di capitale, tuttavia la conclusione è la medesima.
      Il governo italiano ha poi provveduto, evidentemente sollecitato dalla potentissima ‘intelligence’, che coinvolgeva lo stesso finanziatore, a requisire lo stabilimento, affidandolo alla Régia Aeronautica e mettendovi a capo il generale Mario Infante il quale ha immediatamente, come primo atto, deliberato di impedirvi l’accesso ad Adamoli, Losana e Panebianco, ossia alle uniche tre persone in grado di farlo funzionare. La produzione veniva così paralizzata.
      Benissimo, ma l’Italia quale contropartita politica abbia avuto non sappiamo, essendo stata criptata sia la famosa ‘valigia’ di Mussolini, sia l’altrettanto famoso carteggio con Churchill. Al ministero degli esteri si posson trovare parole, tracce di promesse, insomma belle chiacchiere, ma di concreto?


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