Il berillio, come catturatore od assorbente di neutroni, fabbricato dagli americani, è stato infatti utilizzato nel trasporto della bomba di Nagasaki, un’azione parabellica inutile. Contemporaneamente, la tecnologia della berilliatura delle corazze e degli acciai speciali aveva reso queste leghe particolarmente idonee. Anche i giapponesi, informatissimi, dal sol levante avevano posato gli occhi su questa produzione, infatti Adamoli era stato invitato all’ambasciata nipponica, essendo loro intenzione avvalersi delle sue capacità tecniche, ma è caduto con l’aereo proprio pochissimi giorni prima.
Per questi motivi, anche il richiamo in servizio come ufficiale pilota di Adamoli, sugli stukas (detti anche ‘picchiatelli’, perché adibiti a gettarsi in picchiata, o ‘tuffatori’), di elevata velocità, data la sua età, andava per i 48 anni, è velato di un imperscrutabile mistero, essendo egli a parte di importanti segreti strategico-militari.
Questo archivio è composto di varie sezioni: grande guerra, aereo Adamoli Cattani, progettazione automobilistica con l’ing. Molino (padre del famoso illustratore della Domenica del Corriere), studi ed esperienze, repertorio brevetti, finanziamenti, giacimenti minerari in varie parti del mondo, cartografia, industria europea, progetti vari e dello stabilimento di Chivasso, soggiorni e corrispondenza all’estero, relazioni con le autorità militari dell’esercito, della marina e dell’aviazione, oltre che civili e politiche, quali, tra gli altri, Italo Balbo, Giulio Costanzi, Mario de Bernardi, Cristoforo Ferrari, Arturo Crocco, Carlo Favagrossa, Fulco Ruffo di Calabria, Silvio Scaroni, Piero Magni, Giuseppe Valle, Eraldo Ilari, Gennaro Tedeschini-Lalli, Mario Bernasconi, Francesco Pricolo, Aldo Pellegrini, Ernesto Pellegrino, Aldo Urbani, Maurizio Mario Moris, Ottorino Pomilio, Guglielmo Marconi, Luigi Solari, Pier Ruggero Piccio, Raffaello Riccardi, Paolo Thaon di Revel, Paolo Orlando.
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