Il vivere insieme è cosa di non facile realizzazione: non per nulla la pedagogia diffonde enunciati e dispiega strategie intorno all'educazione civica, sociale e politica.
Nel gruppo spesso si accendono contrasti che ne incrinano l'unità e ne avvelenano l'atmosfera; ma anche vi si trovano motivi di convergenza e di armoniosa articolazione. Dal gruppo sociale prendono risalto molto spesso figure emergenti che, per i canali misteriosi della personalità, irradiano messaggi di consenso e di simpatia. Non si tratta in questi casi di vociferanti caporioni ma di simpatici leaders che, più che imporsi al gruppo, dal gruppo stesso sono eletti a punto di riferimento e di guida. Sono in genere vivaci parlatori dalla battuta pronta, dall'analisi incisiva, dalla risata liberatoria: tutte qualità che l'umorismo alimenta e condisce di grati sapori.
L'umorista è capace di demitizzare, decondizionare, esorcizzare persone e situazioni: è un operatore d'effetto e di prestigio nel gruppo sociale di cui sa moderare le asprezze e le perturbazioni. L'umorista sa essere un comunicatore non ambiguo che in chi l'ascolta sa lasciare una traccia del suo pensiero. E' cosa che, molto prima dei pedagogisti, hanno ben capito gli operatori, i politici, i pubblicitari.
Il filosofo cinese Un Yutang (41) ha visto nel saper ridere una componente essenziale della saggezza. Dell'umorismo egli ha evidenziato la "funzione chimica" indicando nel riso una specie di reagente prodotto dai "lampi di buon senso" dell'umorista. Tali lampi sono capaci di mutare i caratteri del nostro pensiero spesso chiuso nelle angustie delle ambizioni logiche e ideologiche.
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