Giuseppe Di Febo
Psicopedagogia dell'umorismo


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     Purtroppo non esistono delle ricerche approfondite che si siano occupate direttamente dell'influenza dell'umorismo sull'apprendimento in ambiente scolastico.
     Partendo dalla teoria del condizionamento si può prevedere che associando l'apprendimento con il piacere (perché l'umorismo è indubbiamente fonte di piacere), il materiale da apprendere sarà memorizzato meglio; ci si ricorda di più delle esperienze gradevoli che di quelle "neutre".
     Educazione e divertimento possono funzionare molto bene insieme. In passato l'educazione era percepita come un lavoro e non come un divertimento; invece si può insegnare divertendo collegando l'umorismo al materiale insegnato e questo permette di capire meglio il concetto e il ruolo chiaramente "educativo" dell'umorismo.
     Un altro elemento importante è il modo in cui l'insegnante presenta l'umorismo. Occorre raccontare una buona storia e non ci sono dubbi sul fatto che occorre un certo talento di attore; anche se certamente non si può dire che tutti gli insegnanti abbiano un talento del genere, in linea di massima, è possibile vedere delle analogie tra il mestiere dell'insegnante e quello dell'attore. Innanzi tutto entrambi hanno un ruolo da giocare: inoltre il testo è scritto da qualcun altro; sono ambedue davanti ad un pubblico più o meno numeroso che li guarda e li ascolta; come per un attore che può rendere brillante un qualsiasi testo, l'insegnante può presentare un corso, in sé non appassionante, in modo molto interessante; tutti e due si rendono conto dell'apprezzamento del loro "pubblico" e generalmente amano essere ammirati. Inoltre occorre essere sicuri che l'umorismo che utilizza sia compreso ed apprezzato dagli allievi: lo stesso esempio umoristico può essere molto apprezzato dai bambini, ma per esempio lasciare completamente indifferenti gli adulti.